Pescara. Domani sabato 9 febbraio 2019 si svolgerà anche in Abruzzo la Giornata di Raccolta del Farmaco, giunta a livello nazionale alla diciannovesima edizione. In circa cinquanta farmacie di tutta la regione (per consultare l’elenco preciso cliccare qui) i volontari del Banco Farmaceutico raccoglieranno farmaci da automedicazione da consegnare a numerosi enti assistenziali che si prendono cura delle persone che vivono in stato di povertà in Abruzzo.
Nell’edizione dello scorso anno, in tutta Italia, grazie all’aiuto di oltre 18 mila volontari e 4.175 farmacie che hanno aderito all’iniziativa, sono stati raccolti più di 376 mila farmaci, distribuiti dagli enti assistenziali a 535 mila persone. Numeri significativi ma ancora insufficienti, in quanto rappresentano solamente il 38 per cento del fabbisogno di medicinali.
In cinque anni, infatti, le richieste sono cresciute del 22 per cento. Dagli ultimi dati Istat e dal Rapporto sulla Povertà Sanitaria realizzato da Banco Farmaceutico grazie al proprio organo scientifico (l’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria), continuano ad emergere indicazioni preoccupanti: le famiglie povere spendono in farmaci il 54 per cento del proprio budget sanitario, contro il 40 per cento delle altre famiglie. In particolare, possono spendere solo 117 euro l’anno per curarsi (con un aggravio di 11 euro in più rispetto all’anno precedente), mentre il resto della popolazione può spenderne 703 (+8 euro rispetto all’anno precedente). Ad oggi, inoltre, il Servizio Sanitario Nazionale riesce a coprire solo il 59,4 per cento della spesa farmaceutica delle famiglie.
“È indispensabile – dicono i promotori – l’aiuto di tutti: farmacie, volontari e donatori. Non solo perché è un dovere rispondere all’esigenza di chi non può prendersi cura di se stesso o dei propri cari, ma anche perché siamo convinti che gesti come la Giornata di Raccolta del Farmaco educhino alla carità e alla condivisione. Educano le persone direttamente coinvolte e, allo stesso tempo, testimoniano la possibilità un costruire un mondo diverso, senza aspettare che sia qualcun altro a prendere iniziativa per cambiare le cose”.
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