L’Aquila. “Bene l’assegnazione, operata con netto anticipo rispetto alle annualità precedenti dalla Giunta Regionale su proposta del Vice Presidente Emanuele Imprudente con la D.G.R n.190 del 10/04/2020, dello stanziamento ordinario 2020 destinati alla governance delle Riserve Naturali Regionali, ma ora si apra un confronto sulla rimodulazione dei Fondi della Programmazione Comunitaria 2014/2020 ed una stagione di riforme. Il tutto per garantire continuità e ripresa ad un settore strategico, qual’è quello delle aree protette, per la Regione Abruzzo”.
“In primo luogo va rivolto un plauso alla Giunta Regionale ed al Vice Presidente Imprudente per aver
anticipato con la DGR n. 190 del 10/04/2020, rispetto alle annualità precedenti, l’assegnazione dei fondi ordinari necessari al perseguimento delle finalità di istituto delle Riserve Naturali Regionali permettendo ai Comuni, ed ai soggetti convenzionati per la gestione, di poter disporre della necessaria liquidità atta a garantire l’erogazione dei servizi ed il almeno mantenimento della base occupazionale. Un provvedimento che, peraltro si caratterizza sia per aver allargato la platea delle Riserve finanziate (si sono aggiunte le cosiddette Riserve della Costa Teatina) senza aver operato tagli alle altre aree protette beneficiarie del contributo e sia per aver anche previsto € 70.000 per interventi di contenimento della popolazione di ungulati e per azioni di risarcimento danni, € 50.000 per studi scientifici ed attività promozionali, € 95.000 per azioni a favore della conservazione dell’Orso Bruno Marsicano”.
“Detto questo, però, come già manifestato da Ambiente e/è Vita Abruzzo (che ha avuto in questo periodo una proficua e costante interlocuzione con i vertici istituzionali regionali) con una missiva
trasmessa all’attenzione del Presidente della Giunta Regionale e del Vice Presidente e che si procederà ad inoltrare anche alla Presidenza del Consiglio Regionale ed ai Capigruppo, si rende necessario aprire una stagione di riforme e di politiche attive a sostegno del sistema delle aree protette regionali.
Un sistema che, al netto dei siti della Rete Natura 2000 e dei Parchi territoriali Attrezzati, conta 25 Riserve Naturali ed un Parco Regionale”.
“Ed un sistema che garantisce nei periodi di massima fruizione, considerato l’insieme degli addetti (
coordinatori, professionisti, collaboratori, guide, educatori ambientali faunisti, botanici, impiegati per front office- informazione turistica, operai per la manutenzione, stagisti e volontari),occupazione ad un numero di unità di gran lunga superiore alle 150. A questo va, inoltre, aggiunto l’indotto che vede coinvolte molte delle imprese locali ed artigiane che assicurano forniture e servizi ( es: tagli boschivi, materiale vario, manutenzione e gestione dei servizi informatici, gadget, stampe e produzioni video), bar, ristoranti e strutture recettive che oramai vivono in simbiosi con le Riserve naturali ed hanno strutturato un rapporto fiduciario di valenza sociale con indubbi risvolti economici.
Una rete, quindi, di relazioni rodata e che ha talvolta consentito, soprattutto nelle aree interne, la permanenza di piccoli presidi produttivi. Appare ovvio che parte di queste attività era ed è finanziata con il contributo ordinario assegnato dalla Regione Abruzzo , ma una parte aveva indubbia derivazione dalle tante attività straordinarie svolte dalle aree protette e dall’utilizzo di fondi straordinari ( es: PSR 2007/2013 misura 3.2.3., Par Fas 2007/2013 e POR FESR Abruzzo 2014/2020 Asse VI).
In considerazione, però, dell’attuale grave situazione derivante dalla diffusione del Covid-19 e dall’
impossibilità di quantificare il perdurare dello stato di “blocco” delle attività, è lecito immaginare un
peggioramento degli indici di produttività nel medio periodo con conseguente decadimento sia dei livelli occupazionali, sia dell’erogazione dei servizi che di decrescita economica su scala locale.
Occorre, quindi, dare corso ad iniziative di sostegno alla Rete delle Riserve ed ipotizzare l’adozione di
strumenti idonei quanto meno a garantire il mantenimento di uno standard quali-quantitativo pari a quello delle annualità precedenti.
In tal senso si è suggerito , nel solco degli indirizzi regionali e della recente legge Regionale n.9 del
06/04/2020 volti a dare corso ad una riprogrammazione delle economie vincolate dei fondi UE 2014/2020 ed una ricalibrazione delle altre risorse comunitarie al fine di sostenere il sistema produttivo regionale, di prevedere una quota parte di finanziamenti straordinari e per investimento da destinare alle Riserve Regionali e Parco Sirente Velino.
“Alcuni esempi: 1. realizzazione de Piani AIB e realizzazione di interventi di prevenzione e riduzione da eventi pirologici con tagli selvicolturali , realizzazione di strade tagliafuoco, acquisizione di mezzi e dispositivi, campagne di comunicazione e formazione del personale ( come peraltro recentemente
richiesta dal Dipartimento Governo del Territorio e Politiche Ambientali-Servizio DPC029
Prevenzione dei Rischi di Protezione Civile);
2. realizzazione di infrastrutture immateriali quali i Piani di Assestamento forestale e Piani di gestione
Forestale (la loro stesura ed approvazione garantirebbe ai Comuni, visto che l’aver adottato tali
Piani costituisce pre-requisito indispensabile per presentare progetti o rispondere ad avvisi pubblici,
anche la partecipazione, in fase successiva, a bandi dedicati e già previsti nell’attuale PSR ed ancor
di più nella prossima programmazione Comunitaria);
3. realizzazione di infrastrutture verdi e sostegno ala rete Natura 2000;
4. interventi finalizzati al contenimento dei fenomeni erosivi e da dissesto idrogeologico presenti nelle
aree protette con una esponenziale riduzione del pericolo di frane e/o di fenomeni alluvionali a valle
o nei perimetri di competenza;
5. misure di completamento delle azioni già realizzate con l’Asse VI- linea di Azione 6.6.1.del POR
FESR Abruzzo 201472020-,di valorizzazione e promozione delle aree protette (I Comuni e le
Riserve assegnatari sono risultati performanti al punto da consentire la rendicontazione delle somme
per tempo) attraverso l’assegnazione del 25% dell’Asse V , non ancora impegnato e pari a circa e
1.500.000. ,all’Asse VI misura 6.6.1.;
6. manutenzione delle strutture presenti e della rete infrastrutturale;
7. realizzazione programmi di comunicazione tematica.
Accanto a queste iniezioni di spese per investimento, i cui avvisi e modalità di finanziamento dovrebbero
essere comunque oggetto di concertazione per evitare l’anticipo ai Comuni ed avere pronta liquidità, si può
anche pensare di dare corso a riforme strutturali quali ad esempio:
1. la rimodulazione della legge Quadro n.38/96 ed i sistemi di governance del Parco Sirente Velino;
2. approvare il disegno di legge sui Contratti di Fiume;
3. approvare una rivisitazione della L.R.n.122/99 e smi sui Centri di Educazione ambientale per
omogeneizzarla alla normativa ed ai programmi Quadro della UE;
4. rivedere la legge L.R. 4 gennaio 2014, n. 3 (Legge organica in materia di tutela e valorizzazione
delle foreste, dei pascoli e del patrimonio arboreo della Regione Abruzzo) per omogeneizzarla al
Testo Unico in materia di Foreste e di Filiere Forestali”.
“Un insieme di interventi innovativi e conservativi, che potremmo definire progressivi, idonei a garantire un armonioso e condiviso sviluppo e, nel contempo, agganciati ad un livello di programmazione concretizzabile. Il tutto correlato a criteri di rigore e rapidità nella programmazione e messa in opera, nella concentrazione delle risorse per assi, per chiarezza degli obiettivi con conseguente qualificazione della spesa e per la creazione di percorsi di cooperazione attiva fra i diversi attori operanti nel tessuto economico e sociale del sistema delle aree protette. Un modo per sostenere le economie di scala e per combattere una crisi che si annuncia pericolosa sia per le realtà operanti e sia il “sistema ambiente” che si intende tutelare e promuovere. Un combinato disposto di professionalità e risorse naturali che hanno garantito un aumento esponenziale, nel corso degli anni passati, del Turismo Natura”.