Roma. Serve un contributo di solidarietà straordinario una tantum mirato ad aumentare i salari: lo chiede il segretario della Cgil, Maurizio Landini, in un’intervista a ‘La Stampa’, precisando che la sua proposta non è una patrimoniale, ma un sistema di interventi che faccia pagare più tasse a chi guadagna di più, e viceversa, e un aumento delle imposte sulle rendite finanziarie come un’ulteriore stretta sugli extraprofitti
energetici. “Col raddoppio delle bollette e la corsa dei prezzi, la tenuta sociale e democratica del Paese è minacciata”, è il suo allarme.
“Ora che tutti riconoscono il problema è tempo di agire”, sottolinea Landini, con i rinnovi dei contratti nazionali e “una adeguata riforma del fisco”. I soldi? “Si trovano dall’aumento della tassazione delle rendite finanziarie – dice – dalla tassazione degli extra profitti andando oltre al 25%, il doppio o anche di più, penso poi a un contributo di solidarietà straordinario, una tantum, mirato ad aumentare i salari. Senza escludere anche un possibile scostamento di bilancio”. Al presidente di Confindustria Bonomi, che dice che le imprese non sono un bancomat, replica che “il bancomat finito è quello di lavoratori dipendenti e pensionati che lavorano e pagano le tasse tutti i mesi. Che pagano anche per chi non lo fa. Quando Bonomi afferma che il reddito di cittadinanza – 580 euro per nucleo familiare – è un problema perché fa concorrenza al lavoro, ammette che gli stipendi sono a un livello inaccettabile”. Il lavoro in nero? “Non esiste il lavoratore in nero”, rimarca, “c’è solo chi paga in nero. Sono pronto alla lotta all’illegalità, ma allora le imprese e le associazioni si battano insieme a noi per mettere fuori dal mercato chi paga in nero e sfrutta i lavoratori”.


