Per il prossimo agosto si annuncia una nuova avventurosa “spedizione” per cercare di svelare i segreti bellici ancora ben custoditi tra le spettacolari vette della Maiella e in particolare per ricostruire la storia dei misteriosi resti di aerei militari – caccia e bombardieri – caduti sulla “Montagna Madre” durante la Seconda Guerra Mondiale sul fronte della Linea Gustav.
Dopo aver ricostruito nel 2021 la vicenda del B-17 Usa precipitato nell’anfiteatro roccioso sotto i Tre Portoni non lontano da Monte Amaro (articolo disponibile qui) e nel 2022 quella del B-24 americano i cui resti sono sparsi nell’alta Valle del Forcone (articolo disponibile qui), questa estate il team del Maiella Air Crash Research (Macr, un acronimo che richiama quello dei report degli Alleati sugli equipaggi dispersi), in collaborazione con l’Associazione “Archeologi dell’Aria”, avrà come obiettivo i resti di un B-24 ancora sconosciuto che sono disseminati sul vertiginoso versante Est del Monte Porrara, nel Comune di Palena (CH).
Ottenuta la necessaria autorizzazione preventiva del Parco Nazionale della Maiella per muoversi in zone ambientalmente delicate, gli esperti cercheranno di analizzare più a fondo il sito di caduta del B-24 (fra le aggettanti pareti sopra le sorgenti di Capo di Fiume, dove nasce l’Aventino, e lungo le rive del torrente Cotaio) per provare a raccogliere elementi utili ad una più precisa identificazione del velivolo. Un’attività sul campo che, come sempre, si affianca a quella di ricerca sia negli archivi che di possibili testimonianze. Qualche anno fa, infatti, al Macr era giunta conferma che alcuni pezzi importanti del bombardiere “fantasma” erano stati recuperati nel dopoguerra dagli abitanti del vicino paese di Palena: ad esempio parti della torretta del mitragliere di prua del bombardiere perfettamente riutilizzate in un trapano a colonna.
Le schede degli archivi Alleati con i report degli aerei “scomparsi” hanno suggerito alcune piste. Al momento il principale indiziato per i resti sul Porrara è un bombardiere americano soprannominato “Countess Inn II”, caduto il 13 maggio 1944 dopo che l’intero equipaggio si era lanciato con i paracadute nei pressi del centro abitato di Casacanditella (CH). Manca però la prova finale. “Per questo rivolgiamo un appello anche alle comunità locali e agli anziani che custodiscono la preziosa memoria dei luoghi e di quei tempi di sofferenze e dolori – spiega Lorenzo Grassi del Macr – qualsiasi piccolo ricordo su cosa avvenne nei cieli o sui reperti recuperati può tornare utile per la ricerca storica”. Le segnalazioni possono essere inviate alla mail: [email protected].
Sono ormai una decina i resti di aerei di diverse nazionalità che sono stati studiati dal gruppo Maiella Air Crash Research (https://macr-maiella-air-crash-research.jimdosite.com/). “L’importanza e la consistenza di queste memorie del passato – prosegue Grassi – ci hanno convinto a proporre sia al Parco Nazionale della Maiella che alle Istituzioni locali l’idea di un Museo dell’Aria: un’esposizione sul territorio dove sia possibile ospitare e illustrare i reperti che sono stati documentati in montagna e magari anche alcuni degli oggetti riutilizzati dagli abitanti nei paesi, ricostruendo così le storie dei velivoli e dei loro giovanissimi equipaggi. Un’operazione che può essere allo stesso tempo di divulgazione storico-scientifica e di valorizzazione turistica e culturale”.