Pescara. È stata indetta nella giornata di ieri dall’Aric, l’ente regionale per la committenza, la gara da 5,4 milioni di euro per i lavori destinati a convertire l’edificio “ex Ferrhotel” di Corso Vittorio Emanuele a Pescara in uno studentato da 76 posti letto, comprensivo di aule studio e spazi per la socialità e il ristoro.
Una vicenda lunga e travagliata quella della struttura, avviata dall’allora Assessore Marinella Sclocco, che nel 2016 approdò alla formalizzazione di un protocollo d’intesa, poi modificato nel 2017, tra il Comune di Pescara (proprietario dell’immobile) e l’Azienda per il Diritto agli Studi Universitari di Chieti – Pescara, al fine di partecipare al Bando Miur e ottenere quindi le risorse necessarie per l’intervento.
Le graduatorie del Bando in questione vennero pubblicate nel marzo 2019 ed individuarono il progetto tra quelli idonei al finanziamento, seppur non nell’immediato.
In qualità di Presidente del Consiglio Comunale e poi di Vice Sindaco del Comune di Pescara mi occupai assiduamente della vicenda, ma anche nel corso di questi anni da Consigliere Regionale ho continuato a seguire l’iter contribuendo, nel corso di diverse sedute del Consiglio Regionale, all’approvazione di provvedimenti legislativi che potessero fornire all’Adsu – in anticipo rispetto alla ricezione del finanziamento – le risorse necessarie sia per la progettazione definitiva che per l’avvio dei lavori, al fine di accelerare i tempi. Un percorso complicato, caratterizzato da leggi più volte modificate, e che ha trovato la sua definizione solo con l’approvazione dell’Articolo 18 della L.R. 32 del 13 dicembre 2022, con cui la Regione ha concesso un credito complessivo di 2,9 milioni di euro all’Adsu per consentire l’inizio degli interventi sia all’ex Ferrhotel che alla Caserma Pierantoni di Chieti.
Tuttavia, il ritardo accumulato – e che si sarebbe potuto in parte evitare – ha comportato la necessità di fronteggiare l’aumento dei prezzi e la necessità di ulteriori risorse, pari a euro 635.000, somma che probabilmente sarà garantita dal Comune ricorrendo al mutuo BEI.
Va ricordato inoltre come nell’ambito del PNRR, che ha previsto ben 467 milioni di euro per la residenzialità universitaria, né il Comune di Pescara né la Regione Abruzzo abbiano partecipato ai bandi per i finanziamenti.
Il centrodestra pescarese bocciò infatti un ordine del giorno a firma dei consiglieri di centrosinistra, che impegnava la Giunta a partecipare proprio ad uno di questi bandi, con la motivazione che si era al lavoro per una proposta nell’ambito dei successivi finanziamenti.
Oggi possiamo dire che quanto promesso non è avvenuto, e al momento Pescara ha perso un’opportunità unica per incrementare il numero dei posti letto per gli studenti universitari oltre a quelli previsti nell’ex Ferrhotel e a quelli già a disposizione in via Croce, anch’essi frutto del lavoro del centrosinistra. Oltre che fare di Pescara una città che investe realmente nell’Università, ricucendo un rapporto con l’Ateneo troppo spesso trascurato, sarebbe stata l’occasione per procedere alla riqualificazione di altre strutture pubbliche o private da acquisire, e nel contempo promuovere il diritto allo studio.
La riconversione del Ferrhotel costituisce un tassello fondamentale anche per la rigenerazione complessiva di corso Vittorio Emanuele, che versa ormai in uno stato di abbandono, come evidenziato in questi giorni da residenti e organi di informazione, e vedrà risorgere uno dei suoi palazzi simbolo sia da un punto di vista estetico che funzionale, dato che la presenta degli studenti assicurerà senza dubbio nuova vitalità alla zona.