L’Aquila. “Partita in questi giorni la campagna di manifesti del PD in tutta la Regione per denunciare i tagli e tasse con cui la giunta Marsilio sta falcidiando gli abruzzesi.
L’abbiamo dedicata al Guerriero di Capestrano, divenuto in questi anni simbolo sulla bandiera dell’Abruzzo, ma con il portafoglio vuoto, immagine emblematica della nostra Regione dopo sette anni di Governo della destra, con una sanità allo sfascio, servizi ridotti all’osso e tagli draconiani in tutti i settori per ridurre il disavanzo monstre delle quattro ASL. Non è mettendo il Guerriero sulla bandiera che si tutela l’Abruzzo, se poi vengono intaccati pesantemente diritti, servizi essenziali e redditi delle cittadine e dei cittadini”, così il segretario regionale del PD Daniele Marinelli.
“È questo il bilancio dell’Abruzzo governato dalla destra di Giorgia Meloni e Marco Marsilio: meno sanità, meno cultura, meno lavoro, meno trasporti, meno ambiente, meno politiche giovanili. – ribadisce Marinelli – . Con questa campagna il Pd vuole rimettere al centro la sanità pubblica, i diritti, i giovani, il futuro: tutto ciò che il centrodestra sta sacrificando con le sue scelte. Un altro Abruzzo è possibile. Un Abruzzo che sia la regione delle opportunità e della speranza, perché i tagli significano meno diritti e meno futuro: 157 milioni sottratti alla sanità e altri 47 milioni in meno per settori e servizi essenziali, sono scelte che nella sostanza ipotecano i bilanci dei prossimi anni e che incidono profondamente sulla vita e sul futuro della nostra comunità. A fronte di questo impoverimento, l’unico dato in crescita sono le tasse: + 42 milioni di euro all’anno di addizionale IRPEF, che vanno a ritoccare ulteriormente il precedente aumento, già approvato dalla destra all’epoca della giunta Chiodi. Quando il Guerriero apre il portafoglio gli abruzzesi non trovano risorse e servizi, ma solo il vento delle promesse mancate. È arrivato il momento di dire basta, è una realtà tangibile, che va raccontata. Lo facciamo a partire da una campagna regionale di affissioni e iniziative nei territori per denunciare i fallimenti della destra e smascherare la propaganda di un governo regionale bugiardo, che negava l’emergenza del disavanzo sanitario prima di imporre nuove tasse e millantava un sistema sanitario da esportare prima che tutti gli osservatori indipendenti ne certificassero la crisi drammatica, con decine di migliaia di abruzzesi costretti a rinunciare alle cure e i risultati pessimi sui livelli essenziali di assistenza che sono la realtà della sanità odierna”.