Pescara. Da venerdì 27 a domenica 29 gennaio, dalle 16 alle 20, lo spazio espositivo Ceravento di Pescara ospiterà la short exhibition di “Pandora”, progetto del fotografo documentarista Simone Cerio presentato per la prima volta in occasione di Roma Arte in Nuvola, la fiera d’arte moderna e contemporanea svoltasi lo scorso novembre.
Pandora è uno studio sul concetto di “elementarità” in fotografia. Nell’epoca della post-fotografia, dell’iperproduzione e della ricerca costante di un “dopo nel dopo”, l’urgenza dell’autore è quella di ritornare ad uno sguardo semplice, scevro di costrutti e artefatti: l’alternanza di studi sul cielo, affiancati ad immagini d’archivio, estrapolate da progetti personali di natura documentaristica, definisce un percorso di ricerca sul tema dell’identità e sulle possibili narrative fotografiche. L’urgenza di un ritorno ad un atteggiamento semplice e minimalista, l’ambiguità nella percezione e lettura delle immagini, e l’evocazione come chiave per reinterpretare gli avvenimenti di attualità indagati, producono un dialogo nuovo sul racconto per immagini contemporaneo.
“Quando ho ideato questo progetto”, ha spiegato Simone Cerio, “ero al culmine della prima settimana di quarantena della pandemia. Mi ritrovavo in uno stato primitivo ed elementare che ha svelato paure e fragilità assopite. L’esperienza dell’isolamento mi ha unito ancora di più agli affetti e allo stesso tempo dato un senso di inadeguatezza verso il mondo esterno. Così ho iniziato a tradurre visivamente questa battaglia: avevo l’urgenza di dare sfogo a gesti semplici, come guardare in alto e godere della vista del cielo, o rivedere immagini già scattate”.
“Con Pandora”, ha affermato Loris Maccarone, ideatore di Ceravento, “l’artista si pone l’obiettivo di rendere allo scatto prettamente documentaristico una nuova essenza, regalargli una nuova storia. Un racconto a sé, più intimo. Potente. Lo studio sui cieli avvicinato a temi di attualità. I dittici ci raccontano proprio questo. Soggetti estrapolati dal loro naturale contesto e posizionati in una nuova storia nata dal gesto intimamente artistico di Simone”.
Simone Cerio (1983) è un fotografo documentarista italiano, specializzato in visual journalism. Da sempre interessato a linguaggi ibridi, le sue immagini possiedono una narrativa che evidenzia l’importanza della relazione profonda con l’altro.
Il filo che lega i suoi lavori è il tema dell’identità e delle disuguaglianze, attraverso l’uso di uno story-telling estremamente intimo. La ricerca visiva offerta da Simone è spesso incentrata su storie che hanno una valenza prima documentativa, ma con una forte accezione interpretativa, al limite della performance. L’unione di entrambe le visioni vuole generare uno spazio di confronto in cui i termini “indagine”, “ricerca”, “archivio” diventino pian piano caratteristiche distintive di ogni progetto.
Conosciuto soprattutto per la sua ricerca sulle comunità Lgbt credenti, intitolata “Religo”, e il lavoro sul tema dell’assistenza sessuale per persone disabili, “Love givers”. Progetti che gli valgono premi internazionali tra cui il Wellcome Photography Prize nella categoria “Hidden Worlds”. Contributor di Ong, Enti e Istituzioni, è anche docente di fotografia, collabora con testate nazionali ed internazionali ed ha esposto i suoi lavori in Italia e all’estero.
“Ceravento” è un innovativo spazio di condivisione d’arte a Pescara, ideato da Loris Maccarone. Da sempre amante e fruitore di mostre, eventi e fiere d’arte, Maccarone, con la nuova struttura, ha portato a compimento il suo progetto di realizzare uno spazio indipendente dove poter ospitare eventi artistici e workshop. Uno spazio per la città, per la creatività. Un contenitore di idee e di progetti. La sua ambizione è quella di poter creare progetti artistici che nascano e prendano forma dal coinvolgimento degli artisti stessi in una condivisione di idee e visioni.