Chieti. Uno studio epidemiologico sulla diffusione del Covid-19 nella contrada di Caldari ai Ortona, ‘zona rossa’, inizierà domani e per nove giorni, sottoponendo a tampone e analisi sierologica i
circa 900 abitanti. Il progetto è stato voluto dalla Direzione Asl Lanciano Vasto Chieti alla luce del tasso di prevalenza, ovvero del numero di positivi rispetto all’intera popolazione in osservazione a Caldari, pari a 1.610 per 100mila abitanti, mentre per il resto del Comune di Ortona è di 161 per 100mila abitanti, mentre la
provincia di Chieti si attesta su un tasso di 128 su 100mila abitanti.
I deceduti a Ortona sono 8 e tutti domiciliati a Caldari. Realizzato in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico di Teramo, il progetto mira a evidenziare potenziali soggetti asintomatici o paucisintomatici in grado di trasmettere l’infezione: l’intera popolazione sarà invitata, su base volontaria e nel rispetto della privacy, a installare sul proprio smartphone la app ‘Epic’, che permette di registrare in maniera anonima i contatti stretti che ciascun soggetto ha avuto negli ultimi 21 giorni con altri che utilizzano la stessa applicazione. Le persone che risulteranno positive, incluse quelle che lo sono
già, saranno visitate con cadenza settimanale fino alla guarigione.
Durante ciascuna visita saranno prelevati tamponi naso-faringei e campioni di sangue ai positivi e ai loro familiari, così da comprendere al meglio la dinamica degli anticorpi nelle persone infette e testare l’affidabilità della sierologia quale metodo per individuare persone immuni e non più infettanti. Se nelle abitazioni sottoposte a visita domiciliare fossero rilevati cani o gatti, dietro autorizzazione scritta del proprietario saranno eseguiti prelievi anche su di essi, al fine di ottenere informazioni utili sulla possibilità di infettarsi degli stessi animali. I prelievi si faranno nella Scuola primaria di via Dubbi.
”Al momento del prelievo saranno consegnate anche tre mascherine chirurgiche a famiglia – sottolinea il direttore generale dell’Asl Thomas Schael – che la Asl ha deciso di fornire al fine di mettere in campo anche questa misura di protezione. Abbiamo adottato un progetto scrupoloso e impegnativo,
che ci permetterà di identificare tutte le potenziali fonti di infezione ancora non rilevate e sollevare dall’incubo Covid-19 una popolazione duramente provata. L’Asl pronta a fare la propria parte, ma ha bisogno della collaborazione dei residenti, sicuramente esasperati dalle rigide misure di contenimento in atto. Facciamo un ultimo sacrificio, insieme, – è l’invito dei dg ai cittadini – perché davvero ne vale la pena per mettere la parola fine al contagio da Coronavirus nella vostra comunità”.


