I nuovi titolati andranno a far parte di un elenco corredato di operatori di “costruzioni in pietra a secco del Parco Nazionale della Maiella” al fine di consentire all’Ente il reclutamento di professionalità in forma singola o associata, imprese ed artigiani, idonee ai diversi lavori di recupero del paesaggio agro-pastorale nel territorio del Parco. Detti lavori saranno finanziati con le risorse per le “infrastrutture verdi – muretti a secco” del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Venerdì 3 marzo, presso la Sede Scientifica di Caramanico Terme, in occasione della presentazione del corso, per le ultime lezioni teoriche si sono avvicendati il Direttore del Parco Luciano Di Martino, il responsabile del progetto “paesaggio agro-pastorale del Parco Nazionale della Maiella”, Giuseppe Maurizio Monaco, il Direttore-enologo Camillo Zulli della Bio-Cantina Orsogna, ed il naturalista ed etno-botanico Aurelio Manzi.
Monaco ha rimarcato la necessità di manutenere e curare, di occuparsi con diligenza e premura un bene prezioso, come il territorio, il paesaggio agricolo e pastorale tanto meticolosamente custodito in passato dalla gente che lo ha vissuto. Camillo Zulli si è soffermato sulla necessità del recupero dei paesaggi terrazzati per trarne un’opportunità per la viticoltura di montagna, mentre Aurelio Manzi ha raccontato la nascita del paesaggio terrazzato in Abruzzo.
Nei saluti il Presidente Prof. Lucio Zazzara ha voluto evidenziare come “riconoscere e promuovere il paesaggio agro-pastorale sia un obiettivo che l’ente Parco persegue, anche al fine di valorizzare l’arte delle costruzioni in pietra a secco, quale patrimonio immateriale riconosciuto come tale anche dall’UNESCO.”.
Il Direttore f.f. del Parco Dott. Luciano Di Martino, ha ribadito come “il paesaggio rurale acquista oggi un ruolo sempre maggiore nei campi economico e sociale, oltre che nella definizione degli equilibri ambientali e gli interventi mirati al recupero del paesaggio terrazzato, sono utilmente propedeutici per consentire una possibile riscoperta della vocazione agro-pastorale del territorio della Maiella, con tanti operatori disposti ad affrontare una sfida che premierebbe la cultura, la valorizzazione e le tipicità agro-alimentari”.
Nelle settimane precedenti i corsisti hanno avuto modo di seguire gli incontri propedeutici, con i Tecnici del Parco, affrontando temi inerenti la biodiversità animale e vegetale, l’evoluzione del paesaggio in funzione dello sviluppo zootecnico, i progetti di recupero e valorizzazione di antichi cultivar locali, e seguito l’incontro con Edoardo Micati, storico e ricercatore che, nella sua ormai cinquantennale attività di studio, ha proposto ai partecipanti un’analisi dell’uso della pietra a secco nel territorio abruzzese e delle trasformazioni del territorio.
Il corso proseguirà nei mesi di aprile e maggio con l’attivazione del cantiere con gli artigiani formatori della Scuola italiana della Pietra a Secco, che guideranno e valuteranno i partecipanti nel restauro dei muretti a secco, e con Edoardo Micati che istruirà sulla tecnica costruttiva necessaria per il recupero delle capanne.