L’Aquila. Altri dipinti, altri restauri. Continuano a tornare al MuNDA le opere di Karl Borromaus Ruthart, questa volta grandi tele, restaurate soprattutto grazie all’attenzione e generosità di FIDAM (Federazione Italiana Associazione degli Amici dei Musei), che si aggiungono alle altre recuperate grazie alle associazioni aquilane: Italia Nostra, Amici dei Musei e dei Beni Culturali e Serraclub in collaborazione con l’Auser e Circolo Federico II, contribuendo ad arricchire di molto la nuova anteprima dedicata al grande pittore. Tra tutte le opere che saranno presentate, spicca soprattutto una straordinaria Vanitas, dove le pennellate del Maestro indugiano nei particolari con un effetto a rilievo. In altre emerge ancora una volta la singolare vena animalista con il gatto, il pellicano, le scene di caccia. Nell’appuntamento programmato per giovedì 5 luglio alle 17.30 intervergono Lucia Arbace, Filippo Maria Ferro e Magdalena Mielnick curatori dell’importante esposizione che dal 28 febbraio al 26 maggio 2019 sarà dedicata al pittore e monaco celestiniano a Danzica, sua città natale. Illustreranno gli interventi di restauro Eugenie Knight, Umberto Maggio, e le restauratrici del Consorzio delle ArtiAntonella Amoruso, Elisabetta Biscarini, Giulia Cervi, Silvia Pissagroia.
Karl Borromaus Ruthart, nacque a Danzica intorno al 1630. Dopo aver lavorato ad Anversa, Ratisbona, Vienna e Roma divenne monaco celestino con il nome di Padre Andreas nel 1672, quando già era molto famoso e apprezzato per il suo talento da una sofisticata clientela internazionale. Dopo la conversione si trasferì a Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila, dove sembrerebbe aver vissuto e lavorato per il resto della vita. In oltre quarant’anni realizzò un significativo numero di tele con storie della vita di San Pietro Celestino, San Benedetto e Santa Scolastica, ritratti dei celestini, soggetti animalistici, paesaggi, nature morte. Numerose sue opere appartengono ai principali musei del mondo: l’Hermitage di San Pietroburgo, il Getty Museum di Los Angeles, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Louvre di Parigi, il Museo di Capodimonte a Napoli, la Staatsgalerie di Stoccarda, il Museo di Danzica e il Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, e ad altre importanti collezioni europee pubbliche e private.