Sulmona. La Vicepresidente del Consiglio Regionale, Marianna Scoccia, interviene sulle nuove aggressioni al personale sanitario di Sulmona: “È un’emergenza nazionale, servono misure immediate” «L’ennesimo episodio di violenza avvenuto nell’ospedale di Sulmona, il secondo in pochi giorni, conferma una situazione ormai insostenibile.
Non si tratta di casi isolati, ma del riflesso di una criticità diffusa che interessa l’intero sistema sanitario nazionale.» Così la Vicepresidente del Consiglio Regionale, Marianna Scoccia, interviene dopo l’aggressione ai danni di un’infermiera del reparto di diabetologia, insultata e colta da malore fino a dover ricorrere alle cure del pronto soccorso. «La frustrazione o la paura non possono trasformarsi in aggressività – prosegue Scoccia –. Gli operatori sanitari, già sottoposti a turni gravosi, organici ridotti e una pressione crescente, meritano sicurezza e rispetto. Non possiamo accettare che chi dedica la propria vita alla cura degli altri diventi bersaglio di minacce, insulti o violenze.»
La Vicepresidente richiama inoltre i dati nazionali più recenti: nel 2024 l’Osservatorio del Ministero della Salute ha registrato oltre 18.000 segnalazioni di aggressioni contro operatori sanitari, con più di 22.000 professionisti coinvolti, in gran parte personale infermieristico e donne. Secondo INAIL, quasi un infortunio su dieci nel settore sanitario deriva da episodi violenti: un primato negativo che non ha eguali in altri comparti lavorativi. «È evidente che siamo davanti a un problema strutturale – dichiara Scoccia –. Come istituzioni abbiamo il dovere di intervenire. Sicurezza nei presidi, formazione specifica, prevenzione, maggiore presenza di personale e una cultura del rispetto: queste non sono opzioni, ma necessità inderogabili.» La Vicepresidente annuncia anche l’intenzione di seguire da vicino la situazione nel territorio della Valle Peligna e di sollecitare misure concrete presso gli organismi competenti: «Difendere chi ci cura significa difendere il diritto alla salute di ogni cittadino. Sono vicina agli operatori sanitari di Sulmona e di tutta la regione. Continuerò a chiedere tutele adeguate affinché nessun professionista debba più lavorare nel timore di subire violenze.»



