Pescara. “Ho appreso degli ultimi gravi episodi di violenza avvenuti nella Città di Pescara. Il primo ai danni di un giovane gay, malmenato nel pieno centro da sette sconosciuti a causa della sua identità sessuale. Il secondo ai danni di un cittadino straniero, aggredito sempre per futili motivi collegati alla sua nazionalità. Non posso che manifestare la mia più sincera solidarietà ai malcapitati”. Queste le parole della deputata abruzzese in quota M5S Valentina Corneli.
“Nel frattempo, devo purtroppo constatare che nella Città di Pescara si percepisce ormai una forte sensazione di illegalità diffusa, come il nostro Consigliere regionale Domenico Pettinari, in strada con i cittadini, denuncia praticamente ogni giorno: episodi di violenza, spaccio, delinquenza e bivacco. Il danno prodotto da questo stato di cose è sotto gli occhi di tutti: la delinquenza, oltre ad essere di per sé esecrabile, manifesta ulteriori effetti negativi sulla vivibilità della città, in quanto costringe i cittadini a modificare le proprie abitudini, oltre a danneggiare l’immagine e quindi l’economia di tutta la Regione. Abbiamo chiesto”, prosegue Valentina Corneli,”in ogni modo al Comune un maggiore controllo del territorio, e con i nostri Consiglieri – da sempre attivi sulle questioni legate alla sicurezza e alle periferie – non ci fermeremo sinché ai pescaresi non sarà reso possibile frequentare tranquillamente qualsiasi zona della Città, a qualsiasi ora del giorno e della notte”.
“Nel frattempo, con specifico riferimento all’aggressione omofoba di giovedì scorso, mi ha stupito anche che il Comune di Pescara abbia ritenuto di negare l’autorizzazione all’Abruzzo Pride per lo svolgimento del flash mob finale alla Nave di Cascella (ricordo che un flash mob si disperde dopo pochi minuti e non è una manifestazione che causa assembramenti) e che, successivamente, il centrodestra si sia addirittura opposto all’ordine del giorno presentato in Consiglio contro l’omofobia. Anche queste decisioni sono dannose e sbagliate, perché la violenza triviale che ormai ha pervaso la Città va combattuta non solo con la repressione attuata dalle forze dell’ordine, ma anche e soprattutto”, conclude Valentina Corneli,” con la forza della cultura e il messaggio delle istituzioni”.