Pescara. Un agente di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Pescara sarebbe stato aggredito, riportando una prognosi di 10 giorni. L’episodio è stato segnalato da Mauro Nardella del CNPP-SPP, che in un comunicato stampa ha richiamato l’attenzione sul crescente fenomeno delle aggressioni al personale penitenziario in tutto il territorio nazionale.
“Il fenomeno delle aggressioni riguarda l’intero territorio nazionale, non risparmiando alcuna delle aree geografiche italiche”, dichiara il sindacato.
Secondo il CNPP-SPP, tali aggressioni sono un “effetto collaterale della carenza di sufficienti investimenti per le carceri, un errore che non possiamo più permetterci di veder fare e soprattutto di subire”.
Nel lanciare il suo “grido d’aiuto” al Governo Meloni, Nardella ha chiesto un “maggiore sforzo volto ad introdurre metodi e norme capaci di sovvertire il disordine che si è andato costituendo nelle carceri italiane”. Pur riconoscendo al Governo l’interesse a voler investire, l’appello si rivolge anche alle Regioni, citando il caso dell’Abruzzo come esempio virtuoso: “…le Regioni, come dimostrato nel caso dell’Abruzzo grazie anche al contributo della garante dei detenuti Monia Scalera e all’assessore ai servizi sociali Santangelo, potrebbero davvero avere un ruolo determinate in questo campo”.