Pescara. Due agenti della polizia penitenziaria, un uomo e una donna, sono finiti in ospedale dopo essere stati aggrediti da un detenuto. A denunciare il “grave episodio di violenza”, avvenuto ieri mattina nel carcere di Pescara, nella sezione detentiva psichiatrica, è il Sappe.
I due operatori hanno riportato traumi giudicati guaribili in sette giorni. “Siamo di fronte all’ennesimo fatto gravissimo che testimonia la drammatica condizione operativa del personale di polizia penitenziaria, ormai stremato da continue emergenze – afferma il segretario provinciale del Sappe, Giovanni Scarciolla – Questo episodio segue di pochi giorni altri eventi critici che rendono sempre più complesso e insicuro il lavoro dei nostri colleghi, già fortemente penalizzati da una cronica carenza di organico, acuita da una gestione organizzativa carente e più volte segnalata dal Sappe con comunicazioni ufficiali alla Direzione dell’istituto pescarese.” “La casa circondariale – ricorda poi il segretario – ha nuovamente superato i 400 detenuti, nonostante la chiusura di un intero reparto detentivo a seguito della rivolta avvenuta nel febbraio 2025, che ha comportato il trasferimento di quasi 60 reclusi per motivi di ordine e sicurezza. La situazione è ulteriormente aggravata dalla condizione della sezione Atsm, che versa in uno stato di totale abbandono a causa della carenza di personale sanitario specializzato”. Il sindacato chiede quindi “provvedimenti concreti e urgenti per garantire condizioni di lavoro dignitose e la piena tutela degli agenti impegnati quotidianamente in un contesto sempre più difficile”.