Pescara. È stato arrestato lunedì 17 ottobre, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Pescara, il 33enne pescarese gravemente indiziato di aver messo a segno tre rapine a mano armata in altrettanti supermercati pescaresi e fermato dal personale della Sezione antirapina della Squadra mobile poco prima che potesse compierne un’altra.
Nello specifico le due rapine, che, in base alle indagini svolte, si ritenevano consumate dalla stessa persona che aveva compiuto il 22 agosto scorso un’altra rapina in un supermercato della stessa zona, sono avvenute l’8 e l’11 ottobre. Dal momento che ci si aspettava un altro imminente furto da parte del soggetto, il personale della Squadra mobile ha predisposto un apposito servizio nel pomeriggio di venerdì 14 ottobre.
Il ladro, in tutte le rapine portate a termine, ha operato sempre nello stesso modo: arrivava da solo, a bordo di uno scooter, al supermercato, poco prima dell’orario di chiusura e, minacciando il personale con una pistola, si faceva consegnare il contenuto delle casse.
I sospetti degli investigatori si sono rivelati fondati in quanto, pochi minuti prima delle 20.00, le pattuglie sono riuscite a riconoscere lo scooter e a fermarlo poco prima che l’uomo potesse raggiungere il supermercato individuato come bersaglio. Inoltre, sono stati trovati addosso al ladro gli indumenti che utilizzava per travisarsi, tra cui un passamontagna, e la pistola, che si è rivelata essere ad aria compressa, in metallo, calibro 4,5 mm.
Per giunta, è stato accertato che lo scooter era stato rubato proprio la mattina del 22 agosto, ovvero il giorno della prima rapina. Il veicolo è stato quindi restituito al legittimo proprietario.
All’arrivo delle pattuglie, l’uomo ha dato in escandescenze ed ha ingaggiato una colluttazione con il personale, causando a due operatori delle lesioni giudicate guaribili in 3 giorni, successivamente sfondando un vetro dell’auto della Squadra volante utilizzata per il suo trasporto.
Il ladro, dunque, è stato arrestato venerdì scorso nella flagranza dei reati di tentata rapina, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Sulla base degli elementi scaturiti dalle indagini della Squadra mobile, il pubblico ministero ha potuto richiedere la custodia cautelare in carcere che il Gip ha effettivamente emesso con ordinanza del 17 ottobre, a seguito della quale l’indagato è stato condotto in carcere.