
p.s. la foto è utilizzabile nel rispetto del contesto in cui è stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate – Fotografo: FOTOGRAMMA NAPOLIPRESS
Sulmona. Il segretario nazionale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Co.s.p., Domenico Mastrulli recatosi questi giorni in Abruzzo per verificare le condizioni delle carceri abruzzesi, in riferimento alle criticità sollevate dal personale in servizio nelle strutture di Vasto e Sulmona, causate dal sovraffollamento e dalla cronica carenza degli organici di polizia penitenziaria, ha chiesto ai ministri della Difesa, dell’Interno e della Giustizia “di fronteggiare l’emergenza attraverso l’impiego di personale militare”.
Il segretario nazionale del Co.s.p., oggi in visita nel carcere di Sulmona, chiede che personale militare possa essere utilizzato a supporto dei presidi carcerari al fine di assicurare la vigilanza esterna e i servizi di sentinella lungo i perimetrali dei penitenziari. Mastrulli chiede anche “il rientro immediato negli organici dei penitenziari del personale addetto alla sicurezza attualmente distaccato nei vari uffici dipartimentali, in quelli ministeriali e nelle sedi dei Provveditorati regionali”. “Nel sistema carcerario – osserva Mastrulli – mancano all’appello circa 9mila poliziotti e 2mila dipendenti civili a causa del mancato scorrimento delle graduatorie rimaste congelate da 5 anni. Le aggressioni subite dal personale in questi ultimi due giorni non fanno altro che generare un diffuso senso di insofferenza fra gli addetti. La duplice aggressione verificata nelle scorse ore nella casa circondariale di Turi ai danni di due agenti penitenziari rimasti feriti e l’olio bollente versato da un detenuto sul volto di un agente penitenziario nel carcere di Sulmona (Pe), sono episodi che rendono drammatica la situazione”.