L’Aquila. Sono già tre i giovani con autismo iscritti all’Università dell’Aquila che alloggiano quotidianamente nella residenza universitaria della ex caserma “Campomizzi” nel capoluogo regionale, e fruiscono di tutti i servizi, a cominciare dalla mensa, dalle aule studio e dagli altri spazi comuni, “trovando così momenti di autonomia, socializzazione e inclusione che grandi benefici sortiscono in termini di accresciuta qualità della vita”.
L’opportunità, che rappresenta un caso unico in Italia, è stata resa possibile da una convenzione sottoscritta nel settembre 2021 dall’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu) dell’Aquila, di cui è presidente Eliana Morgante, e dall’associazione Autismo Abruzzo onlus, che riunisce 400 famiglie in tutta la regione, e di cui è presidente Dario Verzulli.
L’iniziativa sarà presto implementata con incontri tematici “volti a rendere ancora più efficaci e diffusi i processi di inclusione, coinvolgendo in particolare i colleghi studenti normodotati nel ruolo di tutor dei tre ragazzi con diagnosi afferente allo spettro autistico, due dei quali frequentano il corso di laurea in Informatica, il terzo l’Accademia delle Belle Arti”, spiega il presidente Morgante.
“Ringrazio l’associazione e il suo presidente Verzulli per averci dato la possibilità di dare questo segnale di civiltà, etica e di sensibilità e solidarietà – continua Morgante -. È una iniziativa che ci rende orgogliosi, per la quale siamo grati ai tre ragazzi per le emozioni ed i profondi e positivi spunti di riflessione umana che ci hanno stimolato”.
Ad esprimere soddisfazione è il presidente di Autismo Abruzzo onlus, Dario Verzulli: “Il valore, il significato più importante di questa iniziativa, a costo zero e che è davvero un fiore all’occhiello per l’Adsu e l’università aquilana, è il tangibile beneficio per i nostri tre ragazzi, che sono sempre più autonomi, inseriti socialmente, motivati e stimolati. Senza la convenzione sottoscritta con l’Adsu, va rimarcato, loro non avrebbero potuto avere questa opportunità, non essendo destinatari di borse di studio”.
E aggiunge: “Grazie alla sensibilità dell’Adsu, qui a L’Aquila la tanto evocata inclusione sociale si pratica nei fatti, con un meccanismo semplice ed efficace. I tre ragazzi che hanno stretto amicizie, escono anche la sera insieme ai loro colleghi universitari, i quali a loro volta hanno l’opportunità di accrescere la loro conoscenza, sensibilità e attenzione nei confronti del mondo dell’autismo, e in generale della disabilità. Un bagaglio di esperienza che sarà prezioso anche in futuro, quando questi studenti diventeranno classe dirigente”.