Sulmona. “La Cgil della Provincia dell’Aquila denuncia e deplora il gesto di chi ha ben pensato di apporre un adesivo con l’effigie di Benito Mussolini sul citofono della nostra sede di Sulmona. A rendere ancor più grave il gesto è la becera didascalia che accompagna l’effigie stessa: “l’Italia agli Italiani”. Se anche si trattasse di un gesto goliardico e di parole poco ragionate, la nostra condanna sarebbe comunque ferma e decisa. L’antifascismo che ci contraddistingue, come declinazione del dettato costituzionale e come faro di azione civile e politica, ci vede anche in prima linea nel promuovere valori di solidarietà tra i popoli e di pace senza condizioni”, dichiara Francesco Marrelli, Segretario Generale Cgil Provincia dell’Aquila.
“Crediamo”, continua Marrelli, “sia nostro preciso dovere lavorare alla definizione e alla tutela dei diritti di cittadinanza di tutti e tutte coloro che vivono sul nostro suolo nazionale e sul nostro territorio. È noto il nostro impegno a favore degli ultimi e delle ultime, a favore e tutela della popolazione meno rappresentata sia essa italiana o non italiana. Perché crediamo fermamente nei valori di fratellanza e di reciprocità culturale e percorriamo la pace sociale. Non ci intimidisce l’azione, forse solo poco intelligente, di un singolo o di un gruppo di fascisti più o meno consapevoli. Non ci spaventa. Non ci fa ridere. Ci preoccupa”.
“Ci preoccupa per la deriva del nostro territorio e, più in generale, di un Paese che ha smarrito il senso della sua stessa origine repubblicana; che ha smarrito la propria storia e rischia di vedere vanificati decenni di politiche volte alla conquista di diritti sociali e civili e alla diffusione di messaggi di solidarietà, pace ed uguaglianza. La Cgil della Provincia dell’Aquila ha già provveduto a denunciare il fatto presso le autorità preposte e non farà un solo passo indietro sulla via indicata dalla Costituzione relativamente al superamento delle disuguaglianze tra le persone e alla rimozione di ostacoli che ne impediscano il progresso. Continuerà a farlo”, conclude Marrelli, “attraverso la difesa del lavoro, la ricerca di modalità di inclusione sociale e la promozione dei valori democratici che con il fascismo ed il razzismo non hanno nulla da condividere”.