L’Aquila. “Mancherà a tutti”. Con queste commosse parole il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, commenta la scomparsa di Antonietta Centofanti. “In questi anni ho avuto l’opportunità di conoscerla e confrontarmi spesso con lei, individuando sempre un punto di d’incontro su temi di interesse comunitario”, sottolinea il primo cittadino, “decisivo il suo apporto nell’organizzazione delle fiaccolate in memoria delle vittime del sisma così come per la condivisione sull’idea degli spazi che oggi ‘animano’ il Parco della memoria. Perché quell’area, come amava sottolineare, deve rappresentare la vita e la speranza per il futuro, oltre che un luogo di commemorazione. Ricorderemo la sua forza, l’instancabile operosità a servizio dei Solisti Aquilani e la capacità di saper essere protagonista nonostante la sua discrezione. A nome della Municipalità e a titolo personale rivolgo sentite condoglianze ai famigliari di Antonietta”.
Cordoglio arriva anche dal Governatore d’Abruzzo Marco Marsilio. “La scomparsa di Antonietta Centofanti crea un vuoto in Abruzzo e nella città dell’Aquila in particolare. Il suo amore per il territorio è stato il fil rouge che ha contraddistinto la sua vita sia nel lavoro sia nel tempo libero. Negli ultimi anni facendosi portavoce delle vittime del sisma ha saputo tenere unita un’intera comunità provata dal dramma del terremoto, sapendo infondere speranza e voglia di ricominciare. Ai familiari esprimo il cordoglio personale e dell’intera giunta regionale”.
Il ricordo della Cgil. “La Cgil dell’Aquila si unisce al cordoglio di tutta la comunità aquilana per la perdita improvvisa di Antonietta Centofanti. Antonietta Centofanti era una donna tenace e tenera. Una resistente indomita ed un’amica per molti e molte di noi. Ha rappresentato la voce di tutti e tutte coloro che non hanno creduto alle narrazioni ufficiali post sisma ed ha continuato con estrema lucidità e compostezza a chiedere verità e giustizia per le vittime del terremoto. Antonietta, però, era anche molto più di questo. Era la politica sana. Era la musica. Era l’amore incondizionato per gli animali, come per ogni sofferente della terra. Era la forza della verità. Era la forza dell’amicizia. Era la forza della bellezza che si oppone al suo contrario. Era la semplicità della condivisione più vera e più spontanea. Questa città perde con Antonietta Centofanti una delle sue cittadine più belle, più oneste, più forti, più intimamente convinte che non possa esserci libertà senza giustizia. Possiamo solo ringraziarla e provare, insieme ai tanti e alle tante che oggi la piangono, a continuare il percorso che ha indicato a tutti e tutte noi”.