Milano. Se ne va un altro pezzo importante della musica italiana. È morto Toto Cutugno. A 80 anni compiuti a luglio, il cantautore è mancato oggi verso le 16 all’ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato.
A comunicare la notizia, il suo manager Danilo Mancuso: “dopo una lunga malattia”, ha spiegato, “il cantante si era aggravato negli ultimi mesi.” Resteranno le sue canzoni, che hanno fatto il giro del mondo.
“Siamo ancora increduli, Toto”, queste le prime parole del Nuovo Imaie, il Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori, a cui il cantautore era iscritto. “Poco più di un mese fa avevi tagliato il traguardo degli 80 anni. Tu, che hai scritto i testi delle canzoni italiane che tutti ricordano e amano cantare a tutte le latitudini del pianeta. Canzoni, che con la tua generosità hai regalato anche a colleghi come Adriano Celentano, Fausto Leali, I Ricchi e Poveri, Miguel Bosè, Johnny Halliday, Dalida e Luis Miguel (citarli tutti sarebbe un’impresa). Ti ricorderemo sempre e dentro di noi ti lasceremo cantare…con la chitarra in mano. Ciao Toto, si, il cielo ti attende. I tuoi colleghi e amici del Nuovo Imaie.”
All’anagrafe Salvatore Cutugno, era nato a Fosdinovo (MS) il 7 luglio 1943. Cantautore, compositore, paroliere e conduttore televisivo, con oltre 100 milioni di copie vendute, si stima che sia tra gli artisti musicali italiani di maggior successo. Ha raggiunto la vetta delle classifiche, sia come interprete dei propri brani, sia come produttore e autore di canzoni affidate ad altri interpreti: in particolare, negli anni Settanta e Ottanta, ad Adriano Celentano.
Come solista, in coppia o insieme a un gruppo ha partecipato a 15 edizioni del Festival di Sanremo, vincendolo una volta nel 1980 con Solo noi, classificandosi secondo per sei volte, una volta terzo e due volte quarto. A Sanremo ha inoltre piazzato nei primi tre posti anche alcuni brani scritti per altri artisti. Nel 1990 ha vinto l’Eurovision Song Contest con il brano Insieme: 1992, secondo dei tre artisti italiani di sempre a riuscirci, dopo Gigliola Cinquetti nel 1964 e prima dei Måneskin nel 2021. È uno dei cinque artisti a detenere il record di partecipazioni al Festival di Sanremo (gli altri sono Al Bano, Peppino di Capri, Milva e Anna Oxa).
Sua l’interpetazione del brano L’italiano, divenuta un vero e proprio simbolo dell’Italia all’estero.
“A poco più di un mese dal suo ottantesimo compleanno ci lascia uno degli artisti italiani più famosi di sempre”, si legge in una nota di Carosello Records ed Edizioni Curci. “Cantautore da oltre 100 milioni di copie, esponente della musica italiana più noto in tutto il mondo, cantautore che ha saputo portare la semplicità e la tradizione della canzone italiana anche all’estero, un artista dalla straordinaria carriera che continuerà a ispirarci e unirci”.
“Ciao a Toto Cutugno, un italiano vero”, scrive su Twitter la premier Giorgia Meloni.
E Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera dichiara: “Con la scomparsa di Toto Cutugno perdiamo un simbolo nazionale, apprezzato internazionalmente. Memorabile la vittoria all’Eurovision nel 1990 con Insieme: 1992, sulla caduta del Muro di Berlino. Piangono tutte le comunità italiane nel mondo per cui lui era il simbolo stesso dell’italianità e delle loro radici. Un cantante che ci ha regalato emozioni e poesie e ha fatto sognare la nostra Nazione. Caro Toto, anche lassù ti lasceranno cantare, perché sei stato fiero e un italiano vero.”