Teramo. Nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Teramo su un permanente pericolo di inquinamento delle acquee sotterranee del Gran Sasso, a causa di presunte interferenze tra i Laboratori, l’autostrada e la falda acquifera, è stato disposto anche il sequestro delle opere di captazione delle acque destinate all’immissione in acquedotto situate in corrispondenza dei Laboratori. A firmare il provvedimento, chiesto dalla Procura di Teramo, il gip Roberto Veneziano, con il sequestro operato nel primo pomeriggio dal Noe. Per il gip infatti, come si legge nel provvedimento, “l’inibizione d’uso delle captazioni idropotabili interne ai laboratori comporterebbe una notevole riduzione del rischio di contaminazione diretta delle acque destinate al consumo umano ad opera delle sostanze inquinanti utilizzate” nei laboratori stessi.
Nello stesso provvedimento il gip sottolinea come residuerebbe, “in assenza di una completa impermeabilizzazione delle superfici dei laboratori e di un adeguato isolamento delle relative condutture di scarico, il rischio di contaminazione sempre ad opera delle sostanze inquinanti impiegate nelle attività” dei laboratori della falda
acquifera “che alimenta il sistema acquedottistico attraverso le captazioni poste al di sotto della pavimentazione
autostradale”. Di conseguenza, proprio per limitare qualsiasi rischio, per il gip “appare necessario – fintantoché
non sarà completata l’impermeabilizzazione delle superfici dei laboratori e messe in sicurezza le relative
condutture di scarico – limitare quanto più possibile l’utilizzo, e comunque la detenzione nei locali sotterranei
dei Laboratori di sostanze contaminanti nonché garantire un monitoraggio continuo delle acque a scarico”