L’Aquila. Al via il processo per le inadempienze sulla sicurezza delle falde acquifere del Gran Sasso. WWF, Legambiente, Club Alpino Italiano e Cittadinanza Attiva chiedono di essere ammesse come parte civile nel processo davanti al Tribunale di Teramo a carico dei vertici di Strada dei Parchi, INFN e Ruzzo, Teti, a seguito dell’incidente del 8 e 9 maggio 2017.
Le quattro associazioni, il 13 settembre si costituiranno in giudizio, patrocinate dall’avvocato Domenico Giordano che ha spiegato oggi in conferenza stampa come “noi ci auguriamo una sollecita definizione del processo di primo grado perché purtroppo la storia italiana in tema di processi relativi a reati ambientali si conclude con un nulla di fatto, e cioè attraverso la prescrizione dei diritti. E poi ci auguriamo che all’udienza di domani il magistrato voglia ammettere la costituzione delle quattro associazioni perché è il naturale epilogo di una attività di lotta portata avanti da queste associazioni per oltre sedici anni su questo specifico problema”.
Massimo Fraticelli del WWF ha detto che “la fase progettuale è una fase importante e ci aspettiamo che l’interesse in particolare cresca parecchio, ma quello che in particolare ci attendiamo è che si attuino immediatamente le azioni necessarie, da parte degli enti e della Regione, per la messa in sicurezza dell’acquifero che è il vero obiettivo dell’Osservatorio, ovvero di mettere l’acqua in sicurezza e garantire ai cittadini dunque di berla senza alcuna preoccupazione”.
Il presidente regionale di Legambiente Giuseppe Di Marco ha sottolineato che “la nostra costituzione è la testimonianza di un lavoro che è stato fatto negli anni, sin dalla lotta contro il terzo traforo, e dunque l’attenzionamento di una parte così delicata dell’acquifero del Gran Sasso che è centrale anche a livello europeo. È un modo per stare con i riflettori accesi e ci auguriamo anche che la nuova legge sugli ecoreati ci dia un risultato diverso per non lasciare morire tutto nel dimenticatoio come accaduto in passato, ma è anche un momento per accompagnare quel lavoro necessario affinché si arrivi alla definitiva messa in sicurezza di quella area per la tutela della salute dei cittadini”.
Infine Lorenzo Cinquino, coordinatore regionale ambiente di
Cittadinanza Attiva ha posto l’attenzione sulla qualità dell’acqua abruzzese: “Vorrei sottolineare l’aspetto della
migliore acqua d’Europa ma stiamo riuscendo ad inquinare le acque per rendere la nostra salute precaria. La
nostra acqua è eccezionale e dobbiamo difenderla a tutti i costi perché parliamo di un patrimonio di
inestimabile valore”. I rappresentanti delle associazioni hanno poi specificato che questo non dovrà essere un
processo alla scienza ma solo l’accertamento dei fatti, ricordando che a distanza di mesi non è stato ancora
nominato,il commissario straordinario per la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso.



