L’Aquila. “In qualità di promotore e autore della legge che ha istituito in Abruzzo nel 2011 la figura del Garante dei detenuti non posso nascondere lo sconcerto, l’incredulità e l’indignazione per quanto apprendo dal sito del Consiglio Regionale”. Queste le parole di Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista ed ex membro dell’Emiciclo.
“Il neo-eletto Garante dei Detenuti Gianmarco Cifaldi, sociologo e criminologo, professore aggregato presso l’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara, ci comunica la sottoscrizione di un protocollo con il rettore dell’Università e il direttore della Casa Circondariale di Chieti per avviare un progetto di ricerca volto a “verificare i presupposti di un comportamento deviante mediante una metodica di stimolo-risposta attraverso una strumentazione non invasiva per verificare il grado di aggressività del detenuto (…) Si andrà a verificare se c’è o meno un cambiamento posturale in soggetti dotati di una particolare aggressività in funzione di stimoli somministrati attraverso immagini visive utilizzando apparecchiature non invasive: la pedana posturo-stabilometrica, uno strumento che rileva le variazioni del baricentro corporeo nei tre piani dello spazio; la termografia, uno strumento che rileva la temperatura dei muscoli superficiali del viso”.
“La ricerca – prosegue Acerbo – è condotta dallo stesso Cifaldi che, novello Lombroso, insieme ad altri colleghi farà i suoi esperimenti sui detenuti.Siamo di fronte alla palese distorsione del ruolo che dovrebbe avere il Garante che non è certo quello di retribuire un professore già stipendiato dall’Università per emulare Cesare Lombroso. Tra i compiti che la legge affida al Garante non ci sono quelli di trasformarli in cavie! Si rileggano il comma 14 della legge i consiglieri regionali: http://www2.consiglio.regione.abruzzo.it/leggi_tv/abruzzo_lr/2011/lr11035/Art_6.asp e intervengano immediatamente.I detenuti hanno già tanti problemi, ora devono pure subire gli esperimenti del Garante”.