Pescara. Non vorrebbe che il buon lavoro fatto dalla Uil PA PP Abruzzo andasse perduto, o meglio, vorrebbe tanto che gli accessi dei detenuti con tanto di scorta al seguito ai Pronto Soccorso degli Ospedali Civili della Regione Abruzzo in generale e in quello di Pescara in particolare fossero più sicuri.
Per evitare di cadere in questo vortice per nulla virtuoso la Segreteria Regionale , nella persona del Segretario generale Ruggero Di Giovanni, ha voluto sensibilizzare, indirizzandogli una nota, il Prefetto di Pescara, L’Assessore alla Sanità della Regione Abruzzo e il Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria Lazio-Abruzzo e Molise affinchè l’accordo di massima raggiunto nelle settimane scorse tra i vertici dell’ASL e l’Amministrazione Penitenziaria abbia un seguito.
Ma veniamo ai fatti. La UIL PA PP Abruzzo nei mesi scorsi si era fatta portavoce di una disfunzione e causa di una forte criticità che tuttora coinvolge la Polizia Penitenziaria, privati cittadini e detenuti allorquando, questi ultimi, vengono accompagnati nel Pronto Soccorso della città dove l’istituto penitenziario insiste.
Nello specifico, lo stesso Di Giovanni aveva messo in risalto una delle più forti criticità presenti nella regione Abruzzo e che riguarda l’accesso dei detenuti della Casa Circondariale di “San Donato” nel Pronto Soccorso di Pescara.
In sostanza, ogni qualvolta si renda necessario trasportare detenuti al pronto soccorso nel nosocomio rivierasco si crea un’attesa lunghissima, sovente superiore alle 6 ore (il 14 gennaio 2023 l’attesa si è protratta dalle ore 09:00 fino alle ore 17:00) e che vede la scorta ed il detenuto posizionati per tanto tempo lungo i corridoi interni del Pronto Soccorso. Corridoi dove stazionano non meno di 20 o 30 pazienti, in ambienti angusti dove la promiscuità aumenta il rischio che possano accadere episodi non certo piacevoli.
La UIL-PA Polizia Penitenziaria nel mese di dicembre 2022 aveva chiesto ed ottenuto una riunione con i vertici della ASL Pescarese. All’incontro avevano partecipato, tra gli altri, il direttore del Pronto Soccorso di Pescara , il Responsabile Sanità Penitenziaria per il Carcere di Pescara , il Direttore del Carcere ed il Comandante del Carcere.
L’incontro sembrava aver dato i suoi frutti visto che si era raggiunto un compromesso che vedeva garantiti gli interessi di sicurezza dell’amministrazione penitenziaria, la privacy per il detenuto, la sicurezza degli altri pazienti e la continuità del servizio per la ASL di Pescara e cioè che il detenuto fosse messo in attesa in una stanza dedicata e non nel corridoio.
Purtroppo nonostante le ottime premesse ci è stato comunicato, in via informale, che il progetto avviato non avrebbe avuto alcun seguito.
Di qui la necessità di scrivere alle personalità tirate in causa dalla nota.
L’Assessore Verì in maniera particolare è stata invita affinchè si facesse garante della richiesta avanzata per tutti gli Ospedali ubicati in realtà ove insistono istituti di pena abruzzesi.