L’Aquila. “La conferma dell’Abruzzo in zona rossa per altri giorni ancora, prima del passaggio in arancione, rappresenta oltre al danno anche una beffa per la società intera e il suo sistema imprenditoriale: adesso la Regione deve compensare questa situazione paradossale in cui ci ha messo, innanzitutto accelerando i tempi di versamento dei ristori stanziati. Ma per farlo si deve lasciare alla spalle il passo di lumaca adottato sin qui”. Lo affermano in una nota congiunta le associazioni imprenditoriali Agci, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confocooperative, Confesercenti, Confindustria, Legacoop e i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che si dicono “gravemente preoccupati per quanto sta accadendo”.
“È sotto gli occhi di tutti” spiegano “che l’Abruzzo paga una gestione deficitaria dell’emergenza sanitaria, nonostante impegno e abnegazione del personale tutto, lasciando ora il prezzo più salato da pagare a imprese e lavoratori, che si vedranno costretti nell’imminenza delle festività di fine anno a subire gli effetti di un ulteriore durissimo colpo all’economia regionale, visto che saranno mantenute ancora per altri giorni le restrizioni più severe e nuove perdite andranno a sommarsi alle vecchie del 2020”.
“Deve essere chiaro che non ci presteremo a fare da sponda a facili giochi di scaricabarile nell’attribuzione di responsabilità, visto che ora c’è da fronteggiare una nuova emergenza. Un durissimo colpo che ora la Regione può cercare di attenuare lavorando senza sosta, e non con la logica dell’ordinarietà, affinché i fondi promessi con i diversi provvedimenti di ristoro varati in questi mesi, finora arrivati con il contagocce, possano essere erogati per la gran parte già entro il mese di dicembre” concludono le associazioni che, con il mondo del lavoro, rappresentano comparti quali agricoltura, artigianato, commercio, cooperazione, industria, servizi e turismo.