
“Genitori nel panico e file precatastrofiche nei supermercati, a causa del comportamento irresponsabile e ondivago di chi amministra la Regione, ci hanno spinto a fare domande puntuali e chiedere maggiore chiarezza su dati, numeri e studi e non sugli umori o le opinioni personali degli esponenti di centrodestra. L’indice Rt nella nostra regione – evidentemente grazie ai provvedimenti del Governo centrale – si è abbassato da 1,51 a 1,34 e su mia specifica domanda in merito – prosegue Marcozzi – il direttore D’Amario ha dichiarato che i focolai sembrerebbero in aumento e, inoltre, i posti nelle terapie intensive e l’ospedalizzazione hanno superato nella nostra regione le soglie di “cut-off” – le soglie critiche – rispettivamente del 30% e 40%. Se questi dati dovessero aumentare, a detta del direttore D’Amario, si rischierebbe, di compromettere l’assistenza puntuale per le terapie salvavita legate alle patologie tempo-dipendenti. Dunque l’istituzione della zona rossa con l’eventuale chiusura delle scuole di ogni ordine e grado sarebbe un provvedimento preventivo basato su proiezioni e non sulle effettive esigenze attuali. Ho chiesto che ci venga fornita la relazione del CTS regionale dalla quale si evincerebbe la richiesta di adozione di provvedimenti maggiormente restrittivi e che chiede – a maggioranza e non all’unanimità – la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado”.
“In ogni caso”, conclude Marcozzi, “se il Presidente Marsilio deciderà di istituire la zona rossa e in aggiunta di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado – contrariamente a quanto previsto nei DPCM, ai pareri del CTS nazionale e alla linea intrapresa da tutti i paesi europei in lockdown – ho chiesto che provveda a prevedere lo stanziamento di adeguati fondi di ristoro per le attività che chiuderanno e per istituire un Bonus babysitter regionale. Hanno trovato 6 milioni di euro per il Napoli calcio, ora hanno il dovere di non far pagare agli abruzzesi il frutto della loro inadeguatezza amministrativa”.