Pescara. “In qualità di Assessore al Commercio del Comune di Pescara, tengo ad esprimere la mia grande soddisfazione per l’ordinanza emessa ieri dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che consente alla nostra regione di tornare in zona arancione e – conseguentemente – la riapertura di molte attività, a ridosso della festività dell’Immacolata, esattamente come era nelle intenzioni dello stesso Presidente, come auspicavamo tutti e come chiesto accoratamente da tutte le associazioni di categoria interessate”, afferma l’assessore al Commercio del Comune di Pescara, Alfredo Cremonese.
“Un elogio a Marsilio e alla Regione tutta – prosegue Cremonese – per la presa di posizione assunta nei confronti del governo nazionale, che avrebbe invece sacrificato ulteriori giorni. Un provvedimento che mette da parte la mera burocrazia e che risponde concretamente alle esigenze del territorio. Il risultato, infatti, è che da questa mattina numerosi negozi di abbigliamento, di calzature, di gioielli e non solo, hanno potuto riaprire al pubblico, tirando un piccolo sospiro di sollievo , ed auspico che tutti possano godere al meglio il periodo più proficuo dell’anno in termini di incassi”.
“Si tratta dell’ennesima azione concreta compiuta dalla Regione, dall’inizio della pandemia, a tutto vantaggio dell’economia regionale, a partire dal fatto che si attivò per prima per predisporre i ristori alle varie categorie produttive. Per le ragioni finora esposte ringrazio il presidente Marsilio, che è stato in grado di raggiungere importanti risultati di non semplice realizzazione. Colgo anche l’occasione per evidenziare come in questa difficoltosa partita, che si disputa per contrastare la grave crisi economica causata dall’emergenza sanitaria, si continui ad assistere al deleterio operato di chi – a mezzo stampa e social – sceglie di lavorare contro, di vestire i panni dell’avversario senza evidentemente rendersi conto di agire unicamente a svantaggio dell’Abruzzo e delle stesse attività produttive. Essere a tutti costi in opposizione alla politica del fare, denota solo pochezza che, come tale, lascia il tempo che trova”.