Pescara. “Sulla Zes unica del Mezzogiorno c’è un decreto che è stato approvato dopo un confronto con la Commissione Europea, che ha autorizzato questo percorso: trasformare le otto regioni del Sud in un’unica zona economica speciale è una grande opportunità, sia sul fronte delle semplificazioni e delle autorizzazioni, sia per i vantaggi di carattere fiscale e di sostegno al sistema imprenditoriale”.
Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, parlando con i giornalisti a margine della sua partecipazione alla seconda giornata dell’Abruzzo Economy Summit in corso all’Aurum di Pescara. La Zes unica si inserirà in un contesto più ampio, “nel quale, all’interno del PNRR e della programmazione del Fondo di Sviluppo e Coesione, c’è una strategia comune, che mette insieme le scelte che devono andare a sostenere questo tipo di scelte”.
Quanto alle preoccupazioni per una possibile paralisi che possa precedere l’avvio operativo della Zes del Mezzogiorno, Fitto ha spiegato che si tratta di “una preoccupazione che non esiste, perché non solo è definita nel dettaglio nel testo del decreto, ma c’è anche un altro elemento molto importante: non si capirebbe per quale ragione non dovrebbero andare a compimento tutti i procedimenti avviati”. Di conseguenza “non esiste alcun rischio in questa direzione”.
Dall’Abruzzo Economy Summit è arrivato anche un invito alla Confindustria, che ieri aveva chiesto, con il vicepresidente di Viale dell’Astronomia, Vito Grassi, un coinvolgimento diretto sul tavolo operativo, che darà forma alla Zes unica. “Sicuramente, una volta convertito il decreto, accadrà che ci sarà un coinvolgimento da parte di tutti, a partire dagli industriali ed è giusto che loro lo rivendichino, anche perché prima non c’è stato”.
Quanto all’andamento dei progetti previsti in Abruzzo all’interno del PNRR, il ministro ha spiegato che il governo “sta lavorando molto bene con il presidente Marsilio, come con tutte le altre Regioni: il Piano è in fase di revisione, con la proposta che abbiamo presentato in Commissione Europea e siamo in attesa di definire questi aspetti in un confronto molto positivo e proficuo. Nel frattempo, c’è un raccordo operativo con una visione unica che il governo ha messo in campo e che mette insieme le risorse del PNRR con quelle del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione”. “Nel mese di luglio – ha sottolineato il ministro – nelle Raccomandazioni agli Stati membri da parte della Commissione Europea, si auspicava la collaborazione e il coordinamento tra questi diversi Programmi. Il governo Meloni l’ha fatto sin dall’atto di insediamento: un elemento che testimonia in modo molto positivo e chiaro quali sono l’azione e il lavoro che sono stati portati avanti”.
A proposito del raddoppio della linea ferroviaria Roma-Pescara, Fitto ha aggiunto che si tratta “di un intervento inserito insieme a tanti altri all’interno del PNRR e che non corrisponde, dalle verifiche fatte, sia ai criteri di ammissibilità che alla tempistica. Tutti dimenticano un fatto che vorrei ricordare: a giugno del 2026, se l’intervento non fosse completato e collaudato, ci sarà la revoca del finanziamento e questo è il danno; poi ci sarà anche la beffa di dover trovare le risorse per andare a coprirlo”. Per il ministro, “il lavoro di coordinamento rispetto agli altri programmi di intervento e le proposte che il governo sta mettendo in campo mirano a garantire comunque un finanziamento, ed è questo il lavoro che stiamo portando avanti con la Commissione Europea”. “Fare polemica è abbastanza singolare, soprattutto perché, in alcuni casi, la polemica viene fatta da chi ha votato un piano, che ha previsto l’inserimento di opere che non possono essere realizzate entro quei tempi – ha concluso -. Mi auguro che si superino le polemiche e si lavori in modo serio e costruttivo a risolvere il problema. Il governo lo sta facendo e daremo risposte precise”.