L’Aquila. E’ sempre più vicino il rischio dell’abbattimento selettivo dei lupi. Dopo 46 anni di protezione assoluta, nei giorni scorsi è stato dato il primo via libera dalla Conferenza Stato-Regioni al Piano di Conservazione del lupo, che prevede una serie di misure, 22 in totale, per tutelare gli allevamenti. Nel documento c’è un sostanziale via libera ad un abbattimento selettivo dei lupi: fino al 5 per cento del totale presente sul territorio nazionale. Plauso da Coldiretti, mentre insorgono le associazioni animaliste.
Il “Piano di conservazione e gestione lupo” voluto dal ministero dell’Ambiente, che il 27 gennaio scorso ha ottenuto il primo via libera tecnico della Conferenza Stato-Regione ed è in attesa del voto politico previsto per il 2 febbraio, ha fatto registrare le perplessità di studiosi (biologi, zoologi ed etologi) ma anche del mondo ambientalista e animalista. A creare perplessità e malumori è l’ultima delle sue 22 “azioni” che prevede la possibilità di abbattimento di esemplari di quella che è una “specie protetta”. In Italia si stima una popolazione che non raggiunge i 2.500 esemplari in Appennino e i 130 sulle Alpi ma il numero non è sicuro.
La decisione di uccidere i lupi non sarà automatica dicono gli esperti che hanno contribuito alla scrittura del Piano :“Ma soltanto in casi di estrema necessità e dopo l’approvazione dell’Istituto superiore per la. Protezione e la Ricerca Ambientale che sarà chiamata dalle Regioni a valutare i singoli casi”. Insomma l’applicazione o meno delle norme dipenderà dalle singole regioni, per questo si moltiplicano gli appelli ai Governatori di dire “no” giovedì prossimo.