Pietransieri (Roccaraso). A 77 anni di distanza suscita ancora pensieri e forti emozioni l’aggirarsi in silenzio nella Valle della Vita tra i ruderi dei casolari della Contrada dei “Limmari”, dove nell’autunno del 1943 si consumò l’eccidio nazista di Pietransieri.
Ben 128 persone inermi uccise, di cui 60 donne, 34 bambini al di sotto dei 10 anni e molti anziani, “colpevoli” di non essersi allontanate dalle loro abitazioni sul fronte della Linea Gustav, su cui le forze armate tedesche si attestarono dopo lo sbarco alleato a Salerno, come imponeva la criminale tattica tedesca della “terra bruciata”. Purtroppo però quei luoghi – scenario di quello che è stato definito “un atto terroristico” – oggi appaiono senza alcun cartello di indicazione per arrivarci, con i casolari vergognosamente in rovina, le lapidi sbiadite e la piccola struttura in legno del “Museo dei martiri” lasciata incompleta, vuota e abbandonata nel nulla. L’augurio è che si possa riuscire presto a valorizzare questi luoghi della memoria, che meriterebbero di diventare, magari nell’ottantesimo anniversario della strage, un Santuario internazionale della Memoria e della Pace frequentato dalle scolaresche e dai turisti.