L’Aquila. Le segreterie Rsa Sdp Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Sla-Cisal hanno scritto al ministro Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli; al presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio; al presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti; al Prefetto di Roma, Gerarda Pantalone; al prefetto dell’Aquila, Cinzia Teresa Torraco; al prefetto di Rieti, Giuseppina Reggiani; al prefetto di Teramo, Angelo De Prisco; al Prefetto di Chieti, Giacomo Barbato; al prefetto di Pescara, Gerardina Basilicata; a Strada dei Parchi per quanto riguarda le autostrade A24-A25 presidi stazioni – servizi all’utenza/ azioni unilaterali.
“Siamo a sollecitare la vostra attenzione sull’ennesima, ad avviso delle scriventi, violazione unilaterale della Convenzione in essere tra la concessionaria Strada dei Parchi ed il Ministero concedente. Come noto, si è in attesa di determinazione da parte del Consiglio di Stato su altra precedente azione unilaterale, posta in essere dallo scorso 2017, che ha determinato l’assenza di presidio umano in otto stazioni autostradali della rete. Tale iniziativa veniva impugnata dal Ministero Infrastrutture, con Determine della Struttura di Vigilanza, ed oggi risulta in attesa di decisione definitiva- calendarizzata sembrerebbe per il prossimo settembre-da parte del citato Consiglio di Stato. In questi giorni, ad avviso delle scriventi sfruttando in maniera inaccettabile l’emergenza sanitaria, l’azienda unilateralmente ha deciso di andare ben oltre la determinazione ancora oggi oggetto di contenzioso lasciando, di fatto senza presidio gran parte delle 28 stazioni della rete durante il turno notturno e, per alcune ore , nei turni giornalieri. La misura posta in essere risulta violare la Convenzione vigente (punto 3.5 del Piano Economico Finanziario- “dimensionamento del Personale Esattoriale in linea con il progressivo sviluppo del Piano di automazione dell’autostrada, escludendo tuttavia la previsione di posizionare le barriere/caselli in alta automazione senza intervento manuale”) e rischia, qualora non ritirata, di esporre a criticità l’utenza dell’infrastruttura e ponendo in discussione la tenuta dei livelli occupazionali della Concessionaria”.