L’Aquila – Già ora le tariffe vengono ritenute sproporzionate in relazione ad un servizio sicuramente non soddisfacente, figuriamoci con l’aumento del 20%. Una situazione che vede il rapporto diametralmente opposto tra i servizi offerti ed i costi estremamente alti. Dalla voce grossa relativa alla chiusura del Traforo Gransasso, il polverone alzato anche a sostegno di Strada dei Parchi ha prodotto sì il mantenimento ma a passo d’uomo con disagi che nel lungo tratto di percorrenza a senso unico, si faranno sentire nei periodi di maggiore afflusso con code chilometriche. Quindi nessuna regalìa, in fondo gli automobilisti visto che pagano i pedaggi, già molto elevati, vorrebbero almeno usufruire di una viabilità nella norma. Da Roma Est e fino all’Aquila la A24 è tutta un cantiere e ciò nel periodo di inizio estate, con rallentamenti, code e con costrizioni di marcia a velocità pressochè urbana. Una vera e propria processione per tratti lunghissimi e perduranti. Non si comprende come mai invece di snellire la circolazione nel periodo estivo, come sarebbe opportuno si stia giocando al contrario. Sdp ha le sue ragioni, indubbiamente da far valere nei rapporti che ha con il governo, ma questi aspetti: contratti, concessioni, ecc.ecc. sono cose che riguardano quanti di competenza, la gente comune: viaggiatori, trasportatori di professione vorrebbero almeno i servizi efficienti. E quindi il viaggio da Roma all’Aquila Est diventa processionario, una vera e propria preoccupazione spostarsi e che rischia di disincentivare il turismo in una Regione che avrebbe bisogno di “riprendere” quota. E sul fronte rischio aumenti, al di là dell’impegno dei sindaci, Sdp è stata molto chiara: il rischio è ormai concreto, dal primo luglio per fare la processione automobilistica potremmo dover tirare fuori il 20% in più rispetto ad oggi. In giornata, comunque la vicenda dovrebbe essere oggetto di discussione al governo.