San Salvo. A San Salvo il comune crea gli “Orti sociali”. Il 3 dicembre il consiglio comunale di San Salvo ha approvato il regolamento innovativo per l’assegnazione e la gestione di orti sociali, con l’obiettivo di promuovere inclusione, sostenibilità e valorizzazione del territorio.
Gli orti comunali, saranno realizzati su un terreno comunale di circa 6 mila metri quadri in località Bosco Motticce diviso in lotti, che saranno assegnati a cittadini residenti che rispettano specifici requisiti, con una particolare attenzione a categorie vulnerabili come anziani, disoccupati e studenti. Il Sindaco Emanuela De Nicolis ha commentato con entusiasmo l’iniziativa. Gli orti sociali sono un esempio concreto di come l’amministrazione comunale possa rispondere alle esigenze dei cittadini, coniugando inclusione sociale, la tutela ambientale e il benessere di tutti i cittadini. Questa è un’opportunità per rafforzare il senso di comunità in cui l’agricoltura torna ad essere motivo di unione ed incontro”. Gianmarco Travaglini, assessore alle politiche sociali, ha sottolineato: Gli orti sociali rappresentano uno strumento concreto per combattere l’isolamento sociale e favorire la
partecipazione alla vita comunitaria, creando spazi di aggregazione e condivisione. L’iniziativa mira anche a incentivare stili di vita sani attraverso la coltivazione biologica e tecniche di agricoltura sostenibile.
Anche Giancarlo Lippis, presidente della commissione politiche sociali, ha espresso soddisfazione per l’approvazione del regolamento. Questo progetto riflette l’impegno dell’amministrazione nel promuovere la solidarietà intergenerazionale e nel valorizzare aree incolte, trasformandole in luoghi di utilità sociale. Lippis ha inoltre evidenziato l’importanza dell’assegnazione a scuole e associazioni no-profit, per arricchire il tessuto sociale locale. Il regolamento prevede che gli orti siano concessi per un periodo di tre anni e include misure per
garantire il rispetto delle normative ambientali, come l’uso esclusivo di metodi biologici e il divieto di attività a scopo di lucro. Una quota degli orti sarà destinata a progetti didattici e riabilitativi, ampliando l’impatto positivo dell’iniziativa sul tessuto sociale locale.