Roma. “La nostra leader, Giorgia Meloni”, rendono noto i candidati di Fratelli d’Italia, “l’ha definita sin dalle prime fasi organizzative La manifestazione anti-inciucio e noi candidati, giunti a Roma da tutta Italia, l’abbiamo vissuto come un patto stretto con le nostre terre, le nostre origini, le industrie dei nostri territori, i commercianti grandi e piccole delle nostre città, i nostri figli che oggi studiano e non vogliono dover lasciar tutto per rincorrere il sogno di un lavoro sicuro e stabile”. A Roma Antonio Tavani (capolista al Senato per Fratelli d’Italia) insieme agli altri amici di partito e candidatura, tra i quali Etel Sigismondi ( candidato alla Camera ), hanno sottoscritto un documento che sigilla la lealtà verso il partito ma soprattutto verso i propri elettori garantendo a ciascuno di essi che cambi di casacca e inciuci vari resteranno fuori dalle logiche di Fratelli d’Italia al governo di questa nazione.
“Mai più governi di larghe intese in cui il nostro partito, la cui fiduciosa crescita è innegabilmente sotto gli occhi di tutti”, dice il candidato al Senato Tavani, “debba incarnare il ruolo della Cenerentola del centrodestra. Abbiamo costruito, specie quando ci davano tutti per finiti, una credibilità fatta di idee, uomini e donne ma soprattutto di ambizioni che non intendiamo certamente svendere per questa o quell’altra poltrona. In Fratelli d’Italia c’è spazio solo per chi poltrone e incarichi se li guadagna a suon di voti e preferenze”. Con Tavani a Roma, domenica 18 febbraio, tutti gli altri candidati arrivati da ogni angolo d’Italia: nutrita la presenza abruzzese di nomi e volti che non hanno mai smesso di credere che la destra potesse ricostruirsi e crescere, farsi conoscere e apprezzare. “Il nostro non è un partito delle gerarchie, delle lotte di potere, delle guerre intestine per far prevalere un collegio piuttosto che un altro, un territorio anziché quello confinante”, è Etel Sigismondi (candidato alla Camera) a parlar, “Fratelli d’Italia ci ha insegnato a coltivare rapporti e confronti anche quando le elezioni erano solo un lontano miraggio”.
“Noi riteniamo che la Patria e gli italiani abbiano bisogno di un governo politico e non più composto e deciso in stanze di potere lontane dalle esigenze degli italiani e, per questo, incapaci di fornire risposte e soluzioni”, incalza Antonio Tavani”. Prima di noi, certamente la nostra leader Giorgia Meloni non ha mai nutrito molte aspettative circa la presenza di Berlusconi e Salvini domenica a Roma per firmare anche loro questo patto anti-inciucio. Certo, accanto a lei le due poltrone rosse a loro riservate e rimaste vuote agli italiani e agli elettori del 4 marzo un qualche messaggio lo avranno lasciato”. “Votare Fratelli d’Italia significa sapere perfettamente chi farà cosa. Lavoro, sicurezza, salute pubblica, ricerca, investimenti locali, potenziamento delle infrastrutture, riforma della giustizia e tutti gli altri temi che compongono il nostro programma di governo non sono parole in grassetto su un foglio qualunque”, sottolinea Tavani, “bensì impegni concreti verso gente che ciascun candidato conosce e a cui ciascuno di noi dovrà render conto nel bene e nel male, ossia gli abruzzesi”. Tavani, Sigismondi e tutti gli altri candidati di Fratelli d’Italia non perdono occasione per ricordare agli elettori del 4 marzo che le loro liste non contemplano un solo nome non abruzzese, così come non vi sono paracadutati o nomi blindati con logiche strettamente partitiche lontane anni luce da ciò che la gente comune si aspetta e desidera.
“La forza di Fratelli d’Italia”, conclude Tavani, “è aver saputo ascoltare gli abruzzesi anche quando, anni fa, sembrava “inutile” farlo: e, invece, aver coperto chilometri e chilometri fermandoci ogni volta a comprendere cosa i nostri corregionali ci stessero chiedendo ci ha reso forti, consapevoli e pronti a questa sfida. Quanti altri candidati possono davvero dire di conoscere gli angoli più silenziosi e dimenticati del nostro Abruzzo? Solo chi è nato in quei posti e crescendovi è rimasto a costruirvi una piccola attività commerciale piuttosto che una famiglia. Chi domenica 4 marzo vota Tavani vota un volto, una voce, una stretta di mano, una idea concreta d’Abruzzo: in una parola uno di voi!”.