All’esito della campagna di screening di massa, conclusasi lo scorso 19 gennaio, il consulente per il Welfare del comune di Pianella, Ivano Pietrolungo, traccia il bilancio dell’evento e formula alcune precisazioni.
“Si è appena conclusa la campagna di screening sulla popolazione comunale pianellese per ricerca del virus SARS-COV-2. A giudizio unanime, anche in ottica comparata con le altre esperienze locali e nazionali, format e organizzazione dell’iniziativa hanno riscosso unanime apprezzamento e non poco stupore. Ce ne rallegriamo ancor più perché il merito è della collettività tutta, da chi ha organizzato ai cittadini che hanno aderito. Menzione speciale va ai volontari delle associazioni “Protezione civile di Pianella MODAVI” e” Croce Rossa Italiana di U.T. Pianella”, il cui straordinario apporto gratuito e insostituibile ha fatto la differenza. Ben 1631 tamponi effettuati (solo 3 risultati positivi), spalmati in una comodissima offerta anti-assembramenti di 11 giorni – mattino e pomeriggio – in uno spazio accessibile, riscaldato e baricentrico del territorio comunale, accolti dal sorriso e dalla professionalità dei volontari, sono state le note salienti di questa preziosa realizzazione cittadina”.
“Unica è stata la nota stonata registrata. Trattasi dell’intervento pubblicato su alcune testate on line 08/01/2021 dal consigliere comunale Massimo di Tonto, già assessore alle manutenzioni del Comune di Pianella.”
“ Ovviamente”, spiega Pietrolungo, “ho scelto di dare priorità al gravoso compito che attendeva tutti i soggetti coinvolti nella campagna e, solo all’esito, ho ritenuto opportuno fornire alcuni chiarimenti e delucidazioni sulle dichiarazioni lette”.
“La portata delle cose asserite dal Di Tonto infatti, aventi a tema i test sierologici/tamponi di massa e presunti sviluppi connessi, impone una reazione di merito. In qualità di consulente sul Welfare dell’Amministrazione comunale di Pianella e referente del programma “Pianella SiCura”, sono stato consultato dal Sindaco e dagli Assessori per pareri sulla proposta avanzata, nel maggio scorso, dal Di Tonto (tramite presentazione di una mozione di maggioranza in Consiglio Comunale) nella quale si chiedeva all’Amministrazione di effettuare test “sierologici” comunali di massa. Sempre in qualità di consulente, negli ultimi giorni di dicembre ho rilasciato un parere sulla fattibilità dell’adesione di Pianella alla campagna di screening tamponi antigenici rapidi di massa organizzata da Protezione Civile Abruzzo e ASL Pescara e, successivamente, ho cooperato nello staff organizzativo della campagna medesima. Per completezza aggiungo che, in qualità di componente della lista “Progetto Futuro”, ho assistito e operato nella vicenda della rimozione dall’incarico di Assessore all’Avv. Massimo Di Tonto”, continua.
“Alla luce di quanto premesso, affermo:
- Che il Di Tonto, nel momento in cui scrive tra le altre ambiguità, “spiace constatare che non tutti i Consiglieri Comunali di Pianella hanno creduto in passato all’importanza dello screening e alla necessità di mappare dal punto di vista epidemiologico il territorio comunale”, ingenera artatamente nel lettore una equiparazione/equipollenza tra test sierologici (proposti da lui e saggiamente cestinati dal Consiglio Comunale) e tamponi antigenici, che non sta né in cielo né in terra. I “sierologici del Sindaco”, proposti dal Consigliere, non a caso prospettati solo da una manciata di piccoli comuni – prontamente censurati dalle autorità sanitarie – aldilà di una considerevole e forse insormontabile difficoltà tecnica di esecuzione da parte di singole piccole municipalità, non hanno alcuna valenza diagnostica sul Sars-cov-2, ma pressochè solo significanza statistica! Il Di Tonto in sostanza, a maggio scorso in piena pandemia, chiedeva di mettere su una complessa e costosa macchina organizzativa per, non già ricercare gli infetti tra i cittadini, ma individuare, a fini meramente statistici, quanti avessero o meno avuto l’infezione in un indefinito passato. Dati che, non a caso, solo l’ISTAT ha raccolto e studiato, peraltro esclusivamente su campioni rappresentativi della popolazione, per studi specifici di siero-prevalenza. Lo screening effettuato, viceversa, al quale il comune di Pianella ha aderito, è stato promosso dall’Autorità sanitaria competente (ASL Pescara) che ha fornito strumenti e procedure ed è, questo sì, teso alla ricerca del virus ora presentenella popolazione. Equiparare le due cose, come la lettura del testo dell’ex Assessore induce, rappresenta, oltre che una violenza verso la sottostante realtà fattuale, anche una mancanza di considerazione – spero e voglio credere involontaria – verso l’intelligenza di chi legge quanto l’Avvocato Di Tonto scrive. Domando: sarà un caso che, praticamente nessuno (pochissimi comuni) ha eseguito campagne di test sierologici di massa come il Di Tonto chiedeva si facesse a Pianella? Di certo e per fortuna, i nostri rappresentanti in Consiglio Comunale, respingendo l’istanza, hanno dato prova di lungimiranza. E di serietà.
- Lo scritto del Di Tonto suddetto era corredato da una foto che ritraeva lo stesso (evidenziando uno stile comunicativo, peraltro, endemico in Nord Corea), che effettuava il tampone rapido presso lo screening comunale la mattina della pubblicazione dell’articolo. Tralasciando le modalità con le quali quello scatto è stato ottenuto, cosa non si farebbe per un like…
- “(…) la mozione da me avanzata (…) è stata anche motivo di revoca dalla carica di Assessore” scrive sempre il Nostro. Altra forzatura. Come sa bene l’ex, noi componenti il gruppo di maggioranza, abbiamo chiesto al Sindaco il dimissionamento dell’Avvocato proprio per questi suoi comportamenti, molto esemplificativi del modus operandi che lo caratterizza. Invece di presentare l’iniziativa nel settimanale incontro del martedì tra i componenti la maggioranza, dove in clima aperto e cooperativo ciascuno può avanzare le proprie proposte, ha preferito l’allora Assessore – per dirla calcisticamente – fare il fenomeno e giocare la palla da solo. Questi è il Di Tonto: visibilità personale/ansia da prestazione (mediatica, per carità), costi quel che costi e per futura spendibilità. Se avesse dedicato invece una frazione del tempo che spende nella spasmodica e perenne ricerca di notorietà mediatica all’esercizio delle attività connesse alle deleghe che aveva come Assessore… Tant’è ormai. Come sa benissimo l’Avvocato, la sua rimozione è stata esclusivamente la conseguenza di una sequela di episodi, il cui filo conduttore era l’opacità del suo agire rispetto alla militanza nella compagine amministrativa e l’inerzia realizzativa”.
“Peccato. L’Avvocato, in cui pure taluni di noi ravvidero qualità utili in una progettualità feconda per lo sviluppo del benessere collettivo, si dimostra definitivamente inadatto al lavoro di squadra, dove cioè l’io personale si eleva in soggetto unitario collettivo. Arrivare poi a “imbrattare” una straordinaria realizzazione comunitaria, come la campagna di screening, in cui tutta la cittadinanza si è ritrovata a cooperare insieme per una finalità collettiva così importante, con una strumentalizzazione davvero di bassa lega, ben denota l’assenza di remore presenti nei comportamenti dell’ex Assessore. A lui, con gratuita sincerità, l’augurio di incontrare nel suo percorso, e non più abbandonare, una qualità antica ma sempre preziosa. La lealtà”, conclude.