“Le indagini dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ci dicono che ogni giorno a Pescara sarebbero più di 3300 i cittadini che fanno uso di cocaina.
La notizia pone interrogativi a ogni livello.
Tutte le istituzioni, le agenzie educative, gli stakeholder, la comunità intera è coinvolta. I numeri che si evincono dallo studio ne nascondono altri che scattano una fotografia preoccupante della nostra città. Davanti a questo scenario la politica non può rimanere inerme e deve assumersi le proprie responsabilità nella mancanza di iniziative sociali, economiche e del mondo del lavoro, che troppo spesso portano a un malessere sociale che porta le persone a rifugiarsi nell’uso di sostanze stupefacenti con enormi disagi anche in ambito sanitario e lavorativo”.
Ad affermarlo è il vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari, che continua: “Soprattutto per i ragazzi più giovani occorre intervenire in modo efficiente e concreto. Ci sono paesi che hanno incrementato le attività extracurricolari gratuite, di natura sportiva e arte, per evitare discriminazioni. In alcuni Paesi europei il governo ha introdotto anche politiche repressive per adolescenti con alcune limitazioni. Occorre tenere occupati i giovani, incentivare la qualità del tempo condiviso con i genitori, ma soprattutto tenerli occupati in attività specifiche per diminuire gli stati di stress e ansia: lo sport sopra ogni cosa.
Per sradicare un problema sociale come la dipendenza, i cittadini e le istituzioni devono necessariamente lavorare in piena collaborazione. Come nelle migliori famiglie. Lo dobbiamo ai nostri figli, ai nostri nipoti, ai nostri familiari.
Il Comune deve considerare l’investimento in campi sportivi, campi scuola, piscine, palestre pubbliche una priorità del proprio mandato. Aiutare, incentivare e stare al fianco di tutte le associazioni sportive. Formare e valorizzare il ruolo dei preparatori sportivi, dei talent scout che hanno come missione educare allo sport.
L’atletica e il nuoto devono trovare casa nelle politiche quotidiane. Un giovane che abbraccia una di queste discipline sportive, che sceglie di fare l’arbitro di calcio, che si approccia ad uno sport di squadra come pallavolo, basket o calcio, comprende il rispetto delle regole di vita sana. Ma non solo lo sport è un’ancora di salvezza, anche le arti e la cultura in genere. E’ questo l’argine da alzare per contenere e ridurre l’onda lunga della droga che sta travolgendo giovani, famiglie, istituzioni, e luoghi di lavoro. Pescara deve divenirne modello virtuoso!
Inoltre va fatta una seria formazione per la prevenzione.
Troppo spesso argomenti come droga e sesso sono tabù nella sfera familiare: i ragazzi imparano tramite i social o attraverso le esperienze e i racconti dei propri coetanei. I ragazzi sono lasciati in una giungla di informazioni non sempre veritiere e non sempre attendibili. Molto spesso, anche ragazzini piccoli, sono lasciati senza controllo nella navigazione in internet senza pensare che possono accedere a qualunque tipo di informazione, o disinformazione.
La politica, in collaborazione con il mondo associazionistico di ogni ambito, deve sensibilizzare genitori e ragazzi anche all’utilizzo dei social e della rete. Una vera e propria educazione digitale che permetta ai nostri ragazzi di navigare al sicuro in un mare in tempesta e che offra gli strumenti per capire quando l’informazione viene da fonte autorevole o è volta solo a clickbait, generando curiosità morbose che hanno come unico fine il profitto.
Mi auguro che questo triste primato serva come input alla nostra classe politica dirigente per attuare politiche concrete al fine di invertire la rotta” conclude.