Pescara, 24 maggio 2025 – Si è svolta oggi, nella Biblioteca Emilia Di Nicola di Pescara, l’iniziativa promossa dai Giovani Democratici d’Abruzzo dal titolo “Corpi liberi, scelte libere – Difendiamo l’interruzione volontaria di gravidanza”, in occasione dei 47 anni dall’approvazione della Legge 194.
Un momento di confronto partecipato, che ha messo al centro la difesa del diritto all’IVG e la necessità di un dibattito pubblico più maturo, in grado di superare la semplice contrapposizione tra applicazione parziale o totale della legge, per affermare il principio di autodeterminazione e la soggettività delle donne.
Sono intervenute Silvia Sbaraglia (segretaria GD Pescara), le dottoresse Roberta Morelli e Martina Mercaldi (dirigenti mediche nei presidi di Vasto e Chieti), la giornalista Federica Pennelli, e Marielisa Serone D’Alò, responsabile Diritti del PD Abruzzo e componente dell’Esecutivo nazionale della Conferenza delle Donne Democratiche. A moderare l’incontro Maria Citarella, coordinatrice del Dipartimento Politiche Transfemministe dei GD Abruzzo.
Spazio anche per collettivi e associazioni del territorio impegnate quotidianamente nella difesa dei diritti, a testimonianza di un bisogno diffuso di unire le forze per contrastare la regressione in atto.
“Con una destra al governo che tenta ogni giorno di indebolire le conquiste civili e sociali – hanno dichiarato Maria Citarella e Saverio Gileno, segretario regionale GD – è fondamentale costruire una rete di resistenza ampia, transfemminista e intersezionale, che sappia reagire e proporre”.
Marielisa Serone D’Alò ha sottolineato la necessità di spingere il discorso oltre i limiti della legge 194: “L’aborto non è per forza un’esperienza tragica. Il compito dello Stato deve essere garantire l’accesso ai diritti, non ostacolarli. In Abruzzo l’obiezione di coscienza è ancora troppo diffusa e limita concretamente la libertà di scelta delle donne”.
L’iniziativa, molto partecipata, ha rappresentato un importante momento di condivisione, consapevolezza e rilancio politico e culturale: un passo in avanti verso un Abruzzo dove i corpi siano liberi e le scelte davvero rispettate.