Orsogna. Quarto appuntamento con la rassegna cinematografica “Il Grande Shakespeare al Cinema” dedicata al grande poeta e drammaturgo inglese del sedicesimo secolo, nell’ambito della stagione di prosa al Teatro Camillo De Nardis di Orsogna per la direzione artistica di Zenone Benedetto in collaborazione con il circuito regionale ACS e il Comune di Orsogna.
Venerdì 10 marzo 2023, alle ore 21.00, assisteremo alla proiezione di una delle storie d’amore più famose e popolari del mondo, ovvero il capolavoro di Franco Zeffirelli “Romeo e Giulietta”.
La pellicola, trasposizione dell’omonima tragedia shakespeariana, è fedelissima al dramma originale, sia per dialoghi e le ambientazioni, sia per la scelta di due attori giovanissimi (gli esordienti Leonard Whiting e Olivia Hussey) nei ruoli principali, rispettando così le reali età dei personaggi della tragedia, ovvero due ragazzi appena adolescenti.
“Romeo e Giulietta” è un film superbo, eccelso, moderno e appassionante, dotato di un efficace ritmo narrativo e capace di mantenere inalterati tutta la poesia e il romanticismo del capolavoro di Shakespeare.
La trama è ben nota.
A Verona divampa l’odio tra le famiglie dei Montecchi e dei Capuleti, in continua discordia fra di loro.
La figlia dei Capuleti, Giulietta, s’innamora del figlio dei Montecchi, Romeo.
Non sapendo come superare le difficoltà che ovviamente i loro genitori opporrebbero al matrimonio, i due giovani si sposano in gran segreto, ma Romeo, in seguito a un duello durante il quale uccide involontariamente il cugino di Giulietta, viene bandito da Verona.
Nel frattempo i Capuleti vogliono far sposare Giulietta.
Per risolvere il problema, il frate che celebrò il matrimonio segreto, consiglia a Giulietta di bere una pozione dall’effetto di morte apparente per quarantotto ore e poi penserà lui ad avvertire Romeo.
Ma questi, poiché il frate non è riuscito a parlargli, venuto a conoscenza della morte di Giulietta, corre al suo sepolcro e credendola morta, si uccide con un forte veleno.
Quando Giulietta risveglia trova il cadavere di Romeo e, disperata, si uccide a sua volta con il pugnale del suo amato.
Le due nobili famiglie, straziate dal dolore, abbandonano le armi di fronte ai due cadaveri e si riconciliano.
Il film fu girato in varie parti d’Italia.
Le scene del balcone di Giulietta furono girate nel Palazzo Borghese di Artena.
Il matrimonio tra i due innamorati e le scene finali della tomba di famiglia di Giulietta vennero girati nella Basilica Romana di San Pietro Tuscania.
I duelli di spade e il dialogo tra Mercuzio e Benvolio furono ambientati nel centro storico di Gubbio.
Il primo incontro tra i due innamorati, tutte le scene e la festa a casa Capuleti vennero girati a Palazzo Piccolomini a Pienza.
Nella piazza della stessa Pienza fu anche girata la scena nella quale Mercuzio, Benvolio, Romeo e tutti i compagni si recano al ballo in maschera.
Di Verona, città in cui William Shakespeare ambienta la tragedia, appare soltanto all’inizio del film, nel prologo, il panorama del centro storico.
Per il ruolo di Romeo inizialmente si pensò a Paul McCartney.
Infine dopo tre mesi di provini e trecento ragazzi venne scelto Leonard Whiting.
La colonna sonora del film è stata composta e diretta da Nino Rota e contiene nove brani, tra cui il celebre tema d’amore “What Is a Youth”, testo di Eugene Walter, interpretato da Glen Weston.
Il brano “Ai giochi addio”, versione italiana di “What is a Youth”, testo di Elsa Morante, venne affidato al cantante Bruno Filippini, che nel film è il menestrello e che aveva vinto il Festival di Castrocaro insieme a Gigliola Cinquetti. Questa versione è stata interpretata anche da Luciano Pavarotti e dal soprano inglese Natasha Marsh.
Il tema d’amore ebbe numerose interpretazioni, come quelle di Fausto Papetti, Stelvio Cipriani, Ray Conniff, Richard Clayderman, Shirley Bassey, Stevie Wonder, Jackie Evancho, André Rieu, Loreena McKennitt.
La colonna sonora vinse un Nastro d’argento e due nomination per i premi BAFTA Award e Golden Globe.
Il film fu accolto da un notevole successo di pubblico, quasi quaranta milioni d’incasso solo negli Stati Uniti e vinse due premi Oscar per la fotografia di Pasqualino De Santis e per i costumi di Danilo Donati.