Lanciano. Marcello Marciani vince il prestigioso Premio Lerici-Pea “Paolo Bertolani” per la poesia in dialetto. Il Premio Lerici-Pea, che si compone di più sezioni, assegna ogni anno un riconoscimento
anche per il dialetto a un poeta la cui opera si sia distinta nella valorizzazione delle
specificità linguistiche e nella promozione della cultura e della identità territoriale. Poeta
in lingua e in dialetto, Marciani figura tra le voci più originali e mercuriali della poesia
contemporanea, come scritto nella motivazione redatta dal noto critico Manuel Cohen. “Il
mondo, nella poesia di Marciani” si legge ancora “irrompe prepotentemente con i suoi
stigmi, i suoi spaesamenti, i suoi terremoti geofisici e psicologici in un impeto di euforia
linguistica, come in un canto sull’orlo del dirupo. Come la problematicità dell’essere
umano, con tutti i suoi limiti, i tic, le patologie. […] Una poesia che coniuga memoria di
radici a un sentimento, tutto contemporaneo, della nostra, umanissima gettatezza”.
Il poeta abruzzese è stato premiato in una cerimonia suggestiva che si è svolta ieri sera,
mercoledì 31 luglio, alle 21.30, a La Serra, noto borgo lericino dove il poeta Paolo
Bertolani nacque nel 1931.
Dopo i saluti del sindaco di Lerici, Leonardo Paoletti, del presidente del Premio Lerici-
Pea, Pier Gino Scardigli, e di Laura e Cecilia Bertolani, figlie del poeta a cui la sezione
dialettale del Premio è intitolata, Marcello Marciani ha dialogato con Manuel Cohen,
critico dialettale e giurato del Premio “Lerici-Pea Golfo dei Poeti”. Infine, il vincitore ha
letto sei sue poesie e una traduzione in dialetto frentano da lui realizzata di una lirica di
Byron come omaggio al poeta inglese, amante di Lerici e del golfo ligure, nel
duecentenario della sua morte.
Marcello Marciani, nato nel 1947 a Lanciano (Chieti), dove risiede, ha pubblicato: Silenzio e frenesia,
Quaderni di “Rivista Abruzzese”, Lanciano 1974; L’aria al confino, Quaderni di Messapo, Siena-Roma
1983; Body movements, con traduzione inglese a fronte di Amelia Rosselli (Gradiva Publications, Stony
Brook-New York 1988); Caccia alla lepre, (Mobydick, Faenza 1995); Per sensi e tempi, (Book,
Castelmaggiore 2003); Nel mare della stanza, (LietoColle, Faloppio 2006); La corona dei mesi,
(LietoColle Faloppio 2012); Rasulanne (Cofine, Roma 2012); Monologhi da specchio, (Robin, Torino
2017); Revuçegne (puntoacapo, Pasturana 2019); Sottovuoto – cinquantadue sonetti (Moretti & Vitali,
Bergamo 2021). Suoi testi in dialetto abruzzese d’area frentana sono stati eseguiti negli spettacoli
Mar’addó’ (1998-1999) e Rasulanne (2008/ 2012), dove ha partecipato anche come attore. Dal 1988 al
2008 è stato segretario-organizzatore del Premio Nazionale di Poesia in Dialetto “Lanciano-Mario
Sansone”. È presente in riviste e antologie italiane e statunitensi. Ha vinto premi letterari, fra cui: “Matacotta”, “Noventa”, “Penne”, “Ischitella-Pietro Giannone”, “Poesia Onesta”, “Gozzano”, “Salva la tua lingua locale”, “Cappello”.