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Gessopalena: al via la 36esima edizione della Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo

Giorgia D'Ascanio di Giorgia D'Ascanio
16 Marzo 2018
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Chieti. Gessopalena rivivrà gli ultimi suggestivi e drammatici giorni del Cristo di Nazareth attraverso la “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo”, evento biennale giunto alla XXXVI edizione. L’evento, che si terrà di mercoledì 28 marzo, è organizzato dalla locale Proloco in collaborazione con l’amministrazione comunale e coinvolge tutte le realtà associative del paese. La direzione artistica è stata affidata al noto regista abruzzese Claudio Di Scanno che ha ideato un progetto volto a creare scene semplici e lineari, ma di forte impatto espressivo e sonoro-visuale, sfruttando efficacemente i luoghi simbolici di Gessopalena che, a partire dal sagrato della Chiesa fino al suggestivo Borgo Medievale, sono particolarmente adatti per essere utilizzati come elementi di grande effetto scenico ed emotivo.

 

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La novità di quest’anno è la corposa presenza di giovani attori, oltre alla partecipazione degli attori storici della “Sacra Rappresentazione” come Francesco Tiberini, Giuseppe Di Paolo, Leonardo Di Paolo, Gemma Melchiorre e Menina Iride. Il Coro che animerà la Rappresentazione e che accompagnerà il Cristo lungo il Calvario è diretto e preparato dal Maestro Mario Tiberini. Claudio Di Scanno è il regista del Drammateatro, gruppo con il quale da oltre 30 anni condivide la sua esperienza teatrale. Con i suoi spettacoli ha effettuato tournée in diversi paesi europei, portati in scena in prestigiosi festival internazionali e recensiti sui più autorevoli quotidiani italiani e riviste specializzate. Per il suo lavoro registico ha ricevuto diversi Premi nazionali ed internazionali ed è compreso in diversi volumi di Storia del teatro contemporaneo.

 

“Sono tornato a Gessopalena per curare la Passione di Cristo motivato dalle tante amicizie maturate nella precedente esperienza del 2012”, dichiara Claudio Di Scanno, “rapporti umani davvero autentici, di quelli che qualche volta il teatro riesce a determinare e che ne rappresentano la sostanza stessa, il senso profondo della teatralità. Oltre il fatto professionale qui assorbo e vivo tutta la difficoltà di sopravvivenza dei nostri splendidi paesi dell’Abruzzo interno, la loro determinazione a non soccombere allo spirito del tempo che li vorrebbe relegati ai margini più esausti non solo della economia ma anche della socialità e della cultura. Qui a Gessopalena ci sono tante attività artistiche e culturali, dei bravi maestri come Mario Tiberini, un parroco indiano che fa corsi d’inglese e di yoga, la tenacia delle associazioni di giovani e meno giovani, la voglia di immaginare un futuro differente che esprime la giovane Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Andrea Lannutti, tutto quanto mi ha convinto a tornare dopo sei anni per curare nuovamente la Sacra Rappresentazione. E come già nel 2012”, conclude, “il segno che voglio lasciare va oltre la prestazione professionale, perché si estende ai germi di teatro che voglio lasciare ai più giovani, ad un pensiero di cultura teatrale che si colleghi idealmente alle esperienze più vive della contemporaneità. E questo sarà quell’elemento di baratto culturale tra la mia esperienza artistica e la voglia di vivere, malgrado tutto, di un paese come Gessopalena”.

”La Passione del Mercoledì Santo a Gessopalena affonda le proprie radici nella tradizione della storia monastica del nostro territorio”, aggiunge il sindaco Andrea Lannutti, “giunge alla 36esima edizione e rappresenta oggi la principale e più commovente rivisitazione degli ultimi giorni della vita di Cristo. Il racconto si svolge nella piazza principale del paese per concludersi, in una sentita via crucis, con la crocifissione sulla parte più alta del borgo medievale, dove la grande roccia, modellata dalle case scavate nel gesso (la piccola Matera d’Abruzzo, detta Pretalucente per i cristalli brillanti alla luce della luna), domina la vallata, con lo sfondo imponente della Majella e la visione della Valle del Sangro fino all’Adriatico. Scenario unico in cui commosso diventa il racconto del Cristo Crocifisso. L’evento rappresenta la massima espressione dell’impegno di una intera comunità che gli si stringe intorno in tutte le sue forme artistiche (recitazione, canto corale, scenografia, musica) e traccia ormai l’identità di un territorio. Una comunità in scena. Sono coinvolti”, conclude, “Comune, Parrocchia, tutte le realtà associative quali la Scuola di Musica A. Manzi, il Coro Mastro Davide, il Coro Finamore, l’Associazione Teatrale Petralucente, il centro Sempreverdi, l’associazione giovanile Gessamiamo”.

 

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