Celano. Pare stesse mangiando una carcassa, a ridosso di un sentiero ai piedi del Monte Tino, il monte di Celano conosciuto da tutti come la Serra. Si tratterebbe di un orso e visto che ad avvistarlo sarebbero stati tre studiosi di una nota associazione animalista che fa ricerche su tutto l’Appennino, la notizia può ritenersi fondata.
La presenza di un orso bruno marsicano sui sentieri della Serra di Celano, se da un lato desterà sicuramente curiosità, si spera non morbosa e fastidiosa da parte dell’essere umano, dall’altro non può stupire, in quanto è già stato reso noto in passato, dal Parco naturale regionale Sirente Velino, il passaggio sui sentieri di montagna che circondano le vette del Sirente e del Velino.
I ricercatori, sembrerebbe in quel momento impegnati proprio in un’escursione a scopo scientifico, si sarebbero ritrovati faccia a faccia con l’animale su un sentiero del monte che supera di poco i 1.900 metri. Il plantigrado pare stesse alle prese con una carcassa, quando, accortosi della presenza umana, non abbia manifestato confidenza, assumendo un atteggiamento difensivo, forse infastidito proprio mentre stava nutrendosi.
La difficoltà maggiore riscontrata da parte dei ricercatori pare sia stata quella di trovarsi a condividere con il plantigrado un sentiero abbastanza stretto. Comunque pare che alla fine l’animale si sia allontanato “sbuffando”, senza azioni particolarmente aggressive nei confronti delle tre persone.
La notizia al momento non è stata resa nota dai canali di comunicazione ufficiali né del Parco Sirente Velino né del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Proprio a dimostrazione della tutela e della salvaguardia della sottospecie marsicana dell’orso bruno, il Parco Sirente Velino, a dicembre dello scorso anno ha cambiato il suo logo ufficiale, che è diventato proprio l’impronta della zampa dell’orso.
La storia dell’orsa Gabbietta
Agli amanti dell’orso bruno marsicano non sarà sfuggita la storia dell’orsa Gabbietta, finita anche sul calendario dell’Arma dei carabinieri lo scorso anno. Si tratta dell’orsa presumibilmente sorella di Juan Carrito, della stessa cucciolata dell’orsa Amarena, uccisa a San Benedetto dei Marsi qualche tempo fa.
Gabbietta deve il nome alla sua cattura da parte di un anziano marsicano che la rinchiuse appunto in una piccola gabbia prima di allertare guardia parco e carabinieri forestali al grido: “Ve l’ho catturata io!”. Una volta liberata, l’orsa fu munita di un radio collare che successivamente i guardia parco difficilmente riuscirono a sostituire in quanto impossibilitati ad avvicinarla in qualsiasi modo. Addirittura l’orsa, che probabilmente conosceva bene l’odore di gabbie e lacci d’acciaio, nemmeno si avvicinava alle mele lasciate per attirarla.
Proprio Gabbietta è l’orsa che ama le faggete del Sirente e la vegetazione selvaggia intorno alle Gole di Aielli/Celano. Proprio per la diffidenza che ha sempre nutrito nei confronti dell’orso, qualche esperto pensa potrebbe trattarsi dell’animale avvistato sulla Serra.
Il calendario dell’Arma omaggia Villavallelonga e l’orso: ed ecco la storia di Gabbietta
Quando Juan Carrito cucciolo si perse nel centro storico di Celano
Non solo Gabbietta. Perché presumibilmente dal sentiero storico della Serra di Celano arrivò in città anche Juan Carrito quando era solo poco più di un cucciolo. Quando da poco si era separato da mamma orsa. O almeno, il sospetto fosse lui c’è sempre stato. In quell’occasione, ad accorgersi della presenza dell’orso fu la proprietaria di un noto locale che si trova nella passeggiata conosciuta da tutti come “Dietro Castello”, in pieno centro storico.
Mentre la signora allertava le forze dell’ordine, Juan Carrito intanto scorrazzava tra piazza Aia e altre stradine, davanti agli occhi sbalorditi dei clienti di una birraia. Anche in quel caso, purtroppo, fu inseguito e filmato, rimbalzando poi da una bacheca all’altra di Facebook.
Cosa fare quando si incontra un orso in natura?
Lo leggiamo sul sito del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: clicca qui NORME DI COMPORTAMENTO