AbruzzoLive
No Result
View All Result
INVIA ARTICOLO
AbruzzoLive
No Result
View All Result
AbruzzoLive
No Result
View All Result

A Chieti adottato per la prima volta su paziente il defibrillatore indossabile

Redazione Centrale di Redazione Centrale
30 Agosto 2016
A A
130
condivisioni
1000
letture
FacebookWhatsapp
Operata alla testa mentre prepara olive all’ascolana: record per una 60enne abruzzese

Primo trapianto di rene in Abruzzo tra gruppi sanguigni non compatibili da donatore vivente

20 Settembre 2025
Bruno Barbieri in Abruzzo per raccontare l’ospitalità, Santangelo: iniziativa che valorizza il nostro territorio

Bruno Barbieri in Abruzzo per raccontare l’ospitalità, Santangelo: iniziativa che valorizza il nostro territorio

20 Settembre 2025

Chieti. ospedale_chietiNell’ospedale di Chieti per la prima volta e’ stato utilizzato un defibrillatore indossabile LifeVest per proteggere dal rischio di arresto cardiaco improvviso su un paziente di circa 40 anni affetto da cardiomiopatia dilatativa, patologia che colpisce prevalentemente il ventricolo sinistro, la parte del cuore che invia il sangue nel resto dell’organismo attraverso l’aorta, determinandone l’ingrossamento. L’innovazione, che puo’ evitare interventi invasivi e ridurre tempi di degenza e risorse economiche impiegate, e’ stata adottata dall’unita’ operativa Utic Cardiologia del “SS. Annunziata”, diretta dal dottor Marcello Caputo. Diversamente da un defibrillatore cardiaco impiantabile (ICD) definitivo, LifeVest e’ indossato sul corpo e non impiantato nel torace. E’ composto da un corpetto dotato di elettrodi collegato a un monitor agganciato a una cintura. Questo sistema consente al medico di mettere immediatamente in sicurezza il paziente e avere il tempo necessario per valutare il rischio di aritmia a lungo termine, prima di procedere all’eventuale impianto di un defibrillatore definitivo. Nei casi in cui la patologia si riveli reversibile, infatti, si evita al paziente un intervento chirurgico inutile e, al sistema sanitario, uno spreco di risorse, riducendo tra l’altro notevolmente i tempi di degenza in ospedale. “La cardiomiopatia dilatativa – spiega Marcello Caputo – puo’ avere diverse origini. La piu’ frequente e’ quella ischemica post-infartuale. Vi sono altre origini, come quella alcolica, che possono determinare inizialmente una severa disfunzione del cuore: una volta cessata l’assunzione di alcol, tuttavia, si puo’ assistere al miglioramento e spesso alla risoluzione della dilatazione cardiaca”. Caputo sottolinea l’innovazione introdotta da questo dispositivo: “Speriamo che sia il primo di una lunga serie – afferma il direttore dell’Utic di Chieti -: questa patologia riguarda molte persone le quali, anche dopo un infarto che ha comportato una dilatazione del ventricolo sinistro, devono aspettare almeno 40 giorni (come da linee guida internazionali) prima di poter essere messe in sicurezza con un ICD definitivo. I pazienti trascorrono i 40 giorni in una condizione di incertezza: il defibrillatore indossabile consente loro di affrontare questo periodo con maggiore tranquillita’”.

Share52Send
  • Credits
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • topscelte.it

© 2025 Live Communication

No Result
View All Result
  • AbruzzoLive, news e diretta Live dall Abruzzo
  • Acquistare Viagra Generico senza ricetta in farmacia online
  • Autori
    • Franco Santini
  • Contatti
  • Cookie Policy (UE)
  • Credits
  • Dichiarazione sulla Privacy (UE)
  • Footer Articolo
  • Guida vini 2020
  • Guida vini 2020-tp
  • Home Page
  • Lavora con noi, offerte di lavoro
  • Listino Elettorale 2024
  • Notizie del giorno
  • Podcast
  • Privacy Policy
  • Pubblicità
  • Territorio

© 2025 Live Communication