Tagliacozzo. Hanno solcato il mare insieme sotto il vessillo della Marina Militare Italiana, ora si sono ritrovati tra i monti d’Abruzzo, uniti dal filo incancellabile della memoria e della fraternità. Dopo 45 anni, i marinai della Caio Duilio, storico cacciatorpediniere lanciamissili della classe Andrea Doria, si sono riuniti a Tagliacozzo per una giornata di emozioni, spiritualità e condivisione.
Una rimpatriata intensa, che ha avuto il suo cuore in una Santa Messa celebrata per ricordare i commilitoni “andati avanti”, quei fratelli d’armi che oggi navigano i mari eterni della memoria. E a rendere ancora più speciale l’incontro, la presenza di uno di loro che oggi ha vestito il saio francescano: Padre Carmine Terenzio, frate del convento di San Francesco a Tagliacozzo, che un tempo condivideva con i suoi compagni turni di guardia, tempeste e cieli stellati dal ponte della Caio Duilio. Oggi, invece, ha condiviso con loro la Parola di Dio e l’abbraccio della fede. I marinai sono giunti da ogni angolo d’Italia: Ragusa, Modica, Catania, Lucania, Napoli, Pescara, Tarvisio, Silvi, Roma. Ognuno portava con sé il ricordo vivo degli anni di servizio, delle amicizie nate sotto il sole cocente dei porti e dei legami che solo la vita militare può forgiare. Non è passata inosservata la scelta del luogo dell’incontro: Tagliacozzo, cittadina montana dal cuore francescano, lontana dal mare ma colma di quella quiete e di quella bellezza che sanno accogliere e custodire il valore della memoria. Forse proprio questo contrasto, tra le onde del passato e la pace del presente, ha reso l’evento ancora più simbolico.
La Caio Duilio, nave ammiraglia della Seconda Divisione Navale con base a Taranto, ha rappresentato per molti di questi uomini non solo un’esperienza professionale ma una vera scuola di vita. E il ritrovarsi dopo quasi mezzo secolo ha avuto il sapore di una seconda giovinezza e il profumo di una promessa mantenuta: quella di non dimenticarsi mai. Alla fine della giornata, tra racconti, aneddoti e fotografie, la consapevolezza più forte è emersa nei volti commossi dei protagonisti: la fratellanza, quando nasce in mare, non teme né il tempo né la distanza.