L’Aquila. Ci sono Regioni come Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Marche e Abruzzo in cui è stato potenziato il trasporto locale aumentando le corse negli orari in cui i mezzi sono più utilizzati dagli studenti. In altre, soprattutto al sud, non ci sono stati interventi o non sono stati significativi, mentre in Lombardia “ci sono problemi a reperire gli autisti” e in Puglia “si è optato per il doppio turno di ingressi a Bari”, contro cui ci sono già state proteste. È questo quanto emerge da un report di Cisl Scuola che prova a delineare lo stato dell’arte all’inizio dell’anno scolastico.
“In generale non brillano le Regioni del sud e non riusciamo ad avere notizie su Sicilia, Sardegna, Campania e Veneto”, spiega la segretaria generale di Cisl Scuola, Maddalena Gissi. Secondo i dati raccolti dal sindacato, un altro problema è quello dell’edilizia scolastica: “L’anno scorso dovevano essere costruite 40mila aule con un percorso di edilizia leggera ma ci risulta che ne siano state completate meno del 50%, soprattutto perché gli enti locali si scontrano con la burocrazia”, afferma Gissi, “inoltre le risorse sono state assegnate con modalità incerte, così molte scuole hanno ridimensionato le loro valutazioni e sono stati utilizzati fra settembre e dicembre 358 milioni di euro. Altri 900 milioni di finanziamenti sono stati restituiti. In pochissime scuole sono aumentate le aule”.
Duemila rinunce di supplenze a Milano, mille a Torino, 480 a Brescia, e a Firenze circa 500 rinunce di posti Ata. Sono i dati raccolti da Cisl Scuola all’inizio dell’anno scolastico. “La procedura informatizzata per la domanda hanno facilitato le candidature, oltre 450mila, ma poi molti si sono ritirati, soprattutto al nord, e questo sta mandando in crisi alcune scuole”, afferma sempre Maddalena Gissi, segretario generale di Cisl Scuola, “forse la sede di destinazione per loro non è facilmente raggiungibile, o in generale l’insegnamento risulta di scarsa attrattività in certe aree. Dal centro in giù non succede”.
Fra le novità positive il sindacato evidenzia l’immissione in ruolo di 60mila unità di cui 12 insegnanti di sostegno. “La scuola ha riaperto i battenti e il ministro Bianchi ha aperto al dialogo. È stata una nostra battaglia. Ha garantito la copertura dal primo settembre. Ci aspettiamo che questa copertura continui nei prossimi anni”, auspica Gissi, “ciò che manca, invece, sono i candidati nelle Gps, le graduatorie provinciali, del nord dove le università hanno chiuso le specializzazioni in sostegno limitandole a numeri risibili. Sono già esaurite le graduatorie a Venezia e in molte province dell’Emilia
Romagna: così non si coprono scuole di infanzia e primarie e si deve procedere con la messa a disposizione. In Calabria, Sicilia e Campania le graduatorie invece sono infinite. Serve una migliore programmazione nelle università per il settore scuola”. Secondo la segretaria di Cisl Scuola, inoltre, se non si mette mano alla questione “il problema si riproporrà a settembre e per i prossimi dieci anni. Sommato a quello delle classi numerose, che in media hanno oggi 25-26 alunni”.