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Colpo alla posta, recuperato l’arsenale dei rapinatori anche un kalashnikov

Redazione Centrale di Redazione Centrale
11 Settembre 2014
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Chieti. Sono state ritrovate martedì pomeriggio, nel corso di un’imponente battuta in un’area boschiva nel Comune di Bucchianico (Chieti), le armi utilizzate dai quattro malviventi originari di Cerignola (Foggia) che, lo scorso primo settembre hanno rapinato l’ufficio postale di Rapino (Chieti) ingaggiando un conflitto a fuoco con una pattuglia dell’Arma. I carabinieri del Comando Provinciale di Chieti, coadiuvati da personale di rinforzo dell’Ottavo Reggimento Carabinieri Laziocarabinieri_campagna, hanno concentrato le ricerche in un’area compresa tra i Comuni di Bucchianico e Casacanditella (Chieti) dove, presumibilmente, i quattro rapinatori si erano nascosti dopo aver abbandonato l’autocarro Iveco per dileguarsi a piedi. Le armi, un fucile d’assalto militare marca ZASTAVA M.70 (modello Kalashnikov), calibro 7,62×39 con due caricatori e relativo munizionamento, in dotazione alle forze armate della ex Jugoslavia, una pistola revolver marca Smith & Wesson, modello 686, calibro 357 Magnum, con 7 cartucce, ed un fucile automatico KFC calibro 12, sono state rinvenute in localita’ Calcara del Comune di Bucchianico, accuratamente nascoste tra la fitta vegetazione a ridosso del fiume Foro. La localizzazione, la zona e le modalita’ con cui sono state occultate le armi fanno ritenere che era intenzione dei rapinatori tornare sul posto per recuperarle qualora fossero riusciti a guadagnare la fuga. Gli arrestati saranno ora deferiti anche per il reato di ricettazione di armi. Singolari e diversi i modi in cui la malavita puo’ venire in possesso di armi cosi’ pericolose: il fucile mitragliatore ZASTAVA M.70 (modello Kalashnikov) e’ un fucile d’assalto militare usato dagli eserciti regolari della ex Jugoslavia durante la guerra nei Balcani. Come tante altre armi in possesso della malavita italiana e’ probabilmente giunto nel nostro paese grazie al mercato nero sorto a seguito di questo conflitto. La pistola revolver marca Smith & Wesson e’ giunta nelle mani dei rapinatori dopo aver attraversato l’Italia, un dettaglio che lascia intendere come la malavita organizzata sia capace di trasferire, da un capo all’altro del paese, armi di provenienza illecita. Nonostante sia di un calibro piuttosto potente e’ risultata, infatti, provento di un furto in abitazione avvenuto nel bergamasco. Il fucile automatico KFC calibro 12 e’ stato invece rapinato nelle campagne di Cerignola ad una coppia di cacciatori napoletani, particolare che evidenzia in modo significativo la provenienza degli stessi rapinatori.

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