Amatrice. Erano le 3.36 del 24 agosto del 2016 quando, una scossa di magnitudo 6.0, ha scosso il centro Italia, colpendo principalmente le regioni Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio. Oggi, a due anni, dal devastante sisma, il centro Italia ricorda le vittime del terremoto e i comuni rasi al suolo come Amatrice, Arquata del Tronto e Accumoli. Due mesi dopo, precisamente il 26 e 30 ottobre 2016, altre due scosse devastano il centro Italia. La scossa di magnitudo 6.5 devasta i paesini a confine tra Umbria e Marche: la frazione di Norcia, Castelluccio, viene distrutta dalla scossa ritenuta più forte degli ultimi 30 anni. Il 17 gennaio 2017 è invece il giorno della tragedia di Rigopiano, giorno in cui il resort abruzzese viene completamente travolto da una slavina, causando il crollo della struttura e la morte di 34 persone.
A causa degli eventi sismici sono 340 mila gli edifici danneggiati, 140 i Comuni investiti, più di 70 montani e 600mila le persone coinvolte. Oggi, a due anni dal sisma che ha colpito l’Italia centrale, si torna a parlare di ricostruzione. Una ricostruzione che, 730 giorni dopo, è ancora ferma. Le macerie sono ancora lì, per strada. Le casette sono state consegnate, tardivamente, con importanti problemi strutturali. Famiglie, dunque, che nonostante le innumerevoli segnalazioni, aspettano ancora che qualcosa si muova. La maggior parte dei cantieri, nonostante vari interventi di riqualificazione, sono ancora in fase di realizzazione e progettazione. In particolare per quanto riguarda l’edilizia scolastica: delle 21 scuole individuate con la prima ordinanza (n.14) e da realizzare entro l’anno scolastico 2017-2018, ne sono state ricostruite solo quattro: la scuola “Romolo Capranica” di Amatrice, la scuola di Crognaleto, la scuola dell’infanzia a Fabriano e la nuova scuola di Leonessa.
Nel giorno del ricordo, molte le critiche e le considerazioni a due anni dalla tragedia: “entro l’11 settembre il governo nominerà il nuovo commissario per il terremoto”. E’ quanto ha assicurato il vicepremier Luigi Di Maio, in questi giorni nei territori di Accumuli ed Amatrice colpiti dal sisma di due anni fa. Secondo il leader del M5S, quello che serve è “una legge ordinaria che dia degli strumenti speciali per affrontare tutte le emergenze”. “Non serve una legge speciale per ogni terremoto”, ha spiegato ad ‘Agorà Estate’, ” ma norme per tutti i terremoti così tutti sappiamo quali sono”.