Pescara. Il mercato del lavoro abruzzese dal 2008 ad oggi ha perso 54 mila occupati. Per Maurizio Spina, segretario generale della Cisl AbruzzoMolise, la situazione nei perimi sei mesi del 2014 e’ drammatica; solo 464 mila persone hanno un posto di lavoro a fronte dei 518 mila occupati nel 2008. Il sindacalista chiede, pertanto, al Presidente D’Alfonso “la realizzazione di un Patto per lo sviluppo e l’occupazione per affrontare immediatamente le emergenze e mettere in campo tutte le iniziative possibili, a partire da ‘garanzia Giovani'”. “Sono dati preoccupanti, quelli pubblicati dall’Istat e rielaborati dall’Ufficio Studi “M.Ciancaglini”, – dichiara Maurizio Spina -. Siamo lontani dal trovare una soluzione per uscire dalla crisi. Avremo un autunno difficile per tanti lavoratori e altrettante famiglie. Occorre intervenire con coraggio e responsabilita’ adottando misure per la crescita e sul fisco per dare una spinta a far ripartire gli investimenti e i consumi”. Nel secondo trimestre 2014, il tasso di occupazione della popolazione tra 15 e 64 anni e’ diminuito di quasi 7 punti percentuali rispetto a 6 anni fa. Siamo passati dal 58,9% nel 2008 al 52% nel 2014. Dal 2008 ad oggi il sistema delle imprese, artigiane ed industriali, ha perso 23 mila lavoratori, mentre nel terziario, le imprese del commercio e del servizio, hanno fatto registrare, addirittura, un calo di 34.000 unita’. Il settore delle costruzioni, che fino al 2012 aveva visto aumentare gli occupati, negli ultimi 3 anni ha perso 14 mila lavoratori. Solo in agricoltura, nei primi 6 mesi di quest’anno, si registra un aumento della forza lavoro di 10 mila occupati in piu’ rispetto allo scorso anno. Dopo 6 anni dall’inizio della piu’ grave crisi economica dal dopoguerra – afferma la Cisl – il tasso di disoccupazione degli abruzzesi e’ arrivato all’ 11,9%, quasi 5 punti percentuali in piu’ rispetto al 2008. I disoccupati, oggi, sono in aumento del 60% passando dai 39 mila del primo quadrimestre 2008 ai 63 mila dei primi sei mesi del 2014. Un tendenza negativa che si conferma anche rispetto al 2013. In questa situazione cresce e diventa centrale il ruolo degli ammortizzatori sociali, che comunque garantiscono un reddito minimo a chi ha perso, definitivamente o temporaneamente, il posto di lavoro. Sono 66 mila i cittadini abruzzesi che hanno potuto contare, nei primi 6 mesi di quest’anno, su di un trattamento di cassa integrazione o disoccupazione. Secondo i dati dell’INPS le ore autorizzate di Cig sono in diminuzione. Un lieve incremento delle richieste interessa solo gli interventi di cig straordinaria (32%), mentre gli interventi in deroga registrano una diminuzione, ma il dato e’ sottostimato, a causa dei ritardi nel pagamento delle indennita’. Inoltre la decisione del Governo di restringere i criteri di erogazione e la durata delle prestazioni spinge le piccole e micro imprese verso la risoluzione dei rapporti di lavoro. “Il ricorso alla cig in deroga deve essere garantito per contrastare i licenziamenti e per consentire alle imprese di superare i periodi di difficolta’ – afferma Spina”. “Siamo lontani da una ripresa della economia causata anche dalla scarsa competitivita’ del nostro sistema economico. E’ necessario che s’intervenga subito per evitare che il 2014 si concluda come anno nero per gli abruzzesi”, conclude il sindacalista.