Vasto. “Per fortuna che ci ha pensato madre natura a rendere Vasto una delle città paesaggisticamente più attraenti del centro sud, perché il colore che da decenni domina nella città abruzzese è il nero. Qui il MSI ha sempre ottenuto percentuali altissime e le amministrazioni di Centro “Sinistra”, tra decreti anti accattonaggio e lotte di potere intestine, ben poco hanno cambiato. La fogna scarica ancora in mare (che misteriosamente ottiene la bandiera blu), i turisti vengono letteralmente scorticati dalle attività commerciali. Basti pensare al celeberrimo brodetto il cui costo impone quasi l’utilizzo del libretto degli assegni. Insomma una città a misura di borghese dove gli artisti non trovano un punto di incontro istituzionale, i locali alternativi prima o poi chiudono e il centro storico è ormai un villaggio fantasma”. Così Il Comitato Regionale dell’Abruzzo del Partito Comunista.
“La Destra a Vasto”, continua, “ha trionfato culturalmente e l’aria di fascismo ristagna indipendentemente da chi sia al Governo della città. E’ così che A.H., giovane del Bangladesh, è stato aggredito da tre persone che hanno poi rubato i pochi euro che onestamente aveva guadagnato. A. H. vende rose ai clienti dei ristoranti. Persona onesta, per bene tutt’altro che molesta. L’episodio, grave e inquietante, è passato in sordina come è ovvio che sia in una società borghese che rende gli ultimi invisibili da un lato, e oggetto di violenza dall’altro. La vita, l’onorabilità, la socialità di A. h., infatti, valgono zero rispetto a quelle dell’indigeno vastese Dante Carpi, ex candidato per una lista vicina alla Lega di Salvini, che dopo aver messo allo stereo ad altissimo volume “Faccetta nera” nel suo ristorante, è stato avvicinato da Nicholas Tomeo, il quale gli ha sollevato il problema legato all’apologia di Fascismo stigmatizzata della Costituzione Repubblicana e dalla inutile Legge Fiano (che, come noi comunisti sospettavamo, non è servita a nulla in assenza di un percorso culturale alternativo)”.
“Il risultato?”, conclude, “Nicholas ha tre giorni di prognosi per trauma cranico e zigomale. A nulla è servito l’intervento delle forze dell’ordine che arrivati sul luogo della brutale aggressione fascista, hanno fraternizzato con sorrisi ed ammiccamenti con il proprietario del Ristorante “La Barcaccia” che d’ora in poi, ci auguriamo, venga boicottato con fermezza. Tuttavia, il Vice Commissario Di Santo ci ha tenuto a sottolineare che tale comportamento del suo personale è solo il prodotto dell’opinione di una parte e che lo stesso non sottovaluta. Bene, riteniamo che il Vice Commissario possa dimostrare con i fatti quello che dice, avviando, in conformità con la legge e la Costituzione, il sequestro di tutto il materiale fascista esposto e venduto nei bar e nelle edicole di Vasto, specie quelle frequentate dal suo personale”.