Giulianova. Attacco al sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro, per la vicenda del cameriere italo-senegalese che ha denunciato le presunte offese ricevute negli uffici della Asl a Giulianova. Una pioggia di critiche gli rivolgono nel corso della conferenza stampa organizzata questa mattina
sull’argomento, gli esponenti locali della Lega di Giulianova e Roseto, per aver ”avallato una sentenza di condanna popolare”, con la conferenza stampa tenuta nella sala consiliare del municipio, alla presenza del console senegalese in Italia, Andrea Gallucci. ”Sarebbe bastato per il primo cittadino – hanno spiegato Simona Cardinali e Caterina Longo, coordinatrici della Lega, rispettivamente di Mosciano e Roseto – ascoltare i diretti interessati: avrebbe potuto verificare che si è trattato di una grossa bolla di sapone. Invece una sentenza di condanna popolare è stata avallata dai massimi esponenti politici cittadini di Giulianova, la città di questi dipendenti della Asl e dove hanno lavorato per anni”. La Lega, hanno sostenuto i presenti, tra i quali anche il
coordinatore provinciale Piero Fioretti, si è attivata sul caso su sollecitazione degli stessi impiegati della Asl, che hanno contattato la segreteria nazionale: ”E’ stata lanciata un’infamia, senza verificare prima chi fossero gli accusati, la loro storia, il loro vissuto – ha detto Fioretti -. Il sindaco ha ospitato il console del Senegal che ha difeso il suo connazionale, e ci può stare, ma non si è assolutamente scusato con i carabinieri aggrediti qualche giorno prima da un altro cittadino senegalese. Bisogna essere più attenti in questi casi: e soprattutto il sindaco avrebbe dovuto usare maggior cautela e preoccuparsi di trovare una soluzione alle continue risse tra stranieri
alla stazione di Giulianova. Noi questa situazioni non le abbiamo mai strumentalizzate, mai siamo intervenuti, perchè riteniamo fondamentale tutelare i diritti di ognuno, di qualsiasi colore essi siano”. Alla conferenza stampa era presenta anche l’avvocato Luigi Gialluca, che assiste gli impiegati coinvolti nella vicenda, il quale ha confermato che valuterà ”quale tipo di azione legale intraprendere per la tutela della loro immagine: tra di loro ci sono anche giovani genitori che hanno dovuto spiegare ai loro figli se fossero o meno razzisti o xenofobi
per qualcosa che non hanno mai commesso”