Chieti. Riprenderanno il 21 agosto prossimo a Lanciano e il 23 a Vasto le trattative per evitare il licenziamento collettivo di 66 dipendenti degli ipermercati a marchio Conad delle due città. E’ l’epilogo di una crisi iniziata nel 2013 e che è stata scandita dal contratto di solidarietà e da duri sacrifici per i lavoratori nei cui confronti, dal prossimo ottobre, le aziende potranno procedere con i licenziamenti. Lo hanno reso noto Elena Zanola di Filcams Cgil e Stefani Murazzo di Fisascat Cisl dopo l’ultima assemblea dei lavoratori. “L’obiettivo dichiarato dalle organizzazioni sindacali è salvaguardare tutti i posti di lavoro, attivando l’incentivazione all’esodo volontario, in particolare per i lavoratori più vicini al termine della carriera lavorativa” spiegano. “Se l’incentivazione all’esodo non assorbirà gli esuberi sarà necessario individuare altri strumenti per evitare i licenziamenti. Abbiamo però precisato che qualunque ulteriore sacrificio per i lavoratori, come l’ipotesi di una riduzione dell’orario di lavoro, potrà essere solo a tempo determinato, e dovrà essere accompagnata da un progetto di rilancio di questi punti vendita da attivare congiuntamente alla Cooperativa Conad Adriatico, che in Abruzzo occupa una rilevante quota di mercato. Potrebbe essere, inoltre, esperita la possibilità di ricollocazione di alcuni lavoratori in altri punti della rete cooperativa Conad, in continua espansione in Abruzzo”. I sindacati hanno scritto al vicepresidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, per chiedere di “promuovere un incontro con le organizzazioni Sindacali e i rappresentanti dei lavoratori per
individuare soluzioni e contributi, nel rispetto del ruolo esercitato da ognuno, utili a risolvere positivamente
questa grave crisi occupazionale. Dobbiamo lavorare per trovare il miglior accordo per evitare i licenziamenti e
costruire le basi per il rilancio di questi punti vendita. La legge 223 del 1991 che disciplina le procedure di
licenziamento collettivo ci dà la possibilità di proseguire, se necessario, la trattativa anche in sede istituzionale
presso la Regione per ulteriori 30 giorni: non lasceremo nulla di intentato”.